ESCLUSIVA TG – Brusorio: “Do Torreira al Torino al 70-80%. Serve pazienza e aspettare i frutti del lavoro di Giampaolo”
Paolo Brusorio è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Con Brusorio, giornalista capo redattore dello sport del quotidiano La Stampa, abbiamo parlato del Torino che alle 18 affronterà la Fiorentina nella prima partita del campionato.
Il Torino ha un nuovo allenatore Giampaolo, ha preso Rodriguez, Linetty, Vojvoda e Murru, sono andati via De Silvestri e Aina e sono rimasti Sirigu, Belotti e Nkoulou, ma come si presenta a questo nuovo campionato?
“Il Torino si presenta intanto con una voglia di rivincita che mi pare che sia la stessa che ha l’allenatore perché anche Giampaolo è reduce da una stagione al Milan non felicissima culminata dopo sette giornate con l’esonero e almeno sono accomunati dalla voglia di fare meglio e non è difficile provarci per entrambi avendo avuto appunto una brutta stagione alle spalle. Il mercato è stato fatto bene e secondo i dettami di Giampaolo, forse la società è andata un po’ troppo alla ricerca di giocatori che voleva e che ha già allenato lui, ma gioco forza in un mercato così particolare forse è la soluzione migliore. Questo ovviamente dà anche una grande responsabilità a Giampaolo perché sono giocatori mirati a lui per cui si è fatto carico di una bella responsabilità che è non soltanto quella di allenare, ma anche di decidere e orientare il mercato. Certo è che rimane la grande pecca che inizia il campionato e c’è un grande vuoto a centrocampo che è clamoroso. L’operazione Torreira è rischiosa perché il Torino ha deciso di puntare tutto su di lui, ma ci sono delle difficoltà non facili da superare per ingaggiarlo. Poi la sfortuna ci ha messo del suo perché si presenta a Firenze con due giocatori fuori a causa infortuni, Rodriguez e il lungodegente Baselli, e Rodriguez insieme a Linetty sono i migliori acquisti fatti per giunta il difensore non sarà disponibile per tre partite, Ripeto, è stato fatto un buon mercato, anche se l’operazione dell’ingaggio del regista doveva essere concepita un po’ prima perché se Torreira è veramente l’obiettivo andare a prendere un calciatore che costa 24 milioni e portarlo via a una squadra inglese come l’Arsenal non è semplice. Anche se 24 mln sono tanti forse il rischio vale la candela e il Torino giocherà la prima partita senza con l’idea che poi possa esserci Torreira che è un buon giocatore per i granata. Tipologia di giocatore che è sempre mancata, è giovane, ha piedi buoni, sa come intende giocare Giampaolo e può farlo sia davanti alla difesa sia un po’ più avanti per cui sarà un ottimo acquisto”.
Al Torino non manca anche un trequartista di ruolo visto che Verdi, Berenguer e Falque non lo sono, anche se lo possono fare e posto che rimangano tutti e tre?
“Penso che la priorità fosse il regista dopodiché non sono convinto che Verdi possa fare il trequartista e prima o poi il giocatore dovrà capire che cosa vuole fare da grande, anche perché il suo apporto finora è stato deludente. Però per lui è stato fatto un investimento talmente alto, 23 mln, che “buttarlo a mare” sarebbe difficile. Se arriverà un trequartista Verdi può fare la seconda punta con la conseguente partenza di Zaza. Sicuramente non può essere Berenguer il trequartista perché verrebbe spazzato via dalle correnti del centrocampo poiché non ha il fisico, il ruolo e il passo per farlo. La necessità per il Torino è colmare il vuoto a centrocampo, mentre per il trequartista ne ha uno in casa, Verdi, e deve lavorare su di lui, anche se Giampaolo potrebbe non essere convintissimo di utilizzarlo in quel ruolo, però non mi sembra la priorità. Se arrivasse credo che Giampaolo non sarebbe dispiaciuto”.
In attacco la coppia Belotti-Zaza, provata in passato già da altri allenatori, non ha del tutto convinto. Con Giampaolo potrà essere la volta buona che risulti efficace?
“E’ vero la coppia Belotti-Zaza non ha convinto infatti non credo sia una coppia di qualità e penso che vendere Zaza possa essere anche una buona operazione di mercato perché ha degli estimatori e alla fine potrebbe essere uno dei partenti. Per questo motivo ho detto che la seconda punta potrebbe farla Verdi che darebbe un po’ di equilibrio a una squadra che mi sembra che con un trequartista e due punte sia discretamente sbilanciata in avanti. Il gioco di Giampaolo dobbiamo ancora vederlo per cui non sappiamo, ma una cosa importante è che ci vuole pazienza quest’anno perché mai come in questo campionato bisogna dare credito all’allenatore poiché Giampaolo è un tipo di allenatore che ha bisogno di tempo tanto più che ne ha poco e che il mercato è troppo lungo chiudendo il 5 ottobre, la preparazione è stata più corta del solito compresa fra la fine dello scorso campionato e l’inizio di questo e si sono fatte solo tre amichevoli con formazioni di Serie C e non ultimo si è ostaggio del Covid visto che qualsiasi cosa succeda si deve stare in quarantena senza potersi allenare con le modalità consuete. Ci sono tanto fattori che rendono complicato l’avvio di stagione quindi Giampaolo ha l’obbligo di fare meglio dell’anno scorso tanto più che ha ricevuto i giocatori che voleva, ma anche ha bisogno di tempo perché la quadra non nasce in un minuto. Se la squadra effettivamente nasce può progredire con la costanza e l’applicazione, ma credo che non si debbano pretendere risultati immediati. Basterebbe ridare dignità al campionato del Torino, dignità che l’anno scorso si è decisamente perduta. Come ho scritto su La Stampa questa stagione assomiglia a quella del primo Ventura, con la differenza che allora il Torino era in serie B e aveva l’obbligo di venire in A, mentre quest’anno non ha l’obbligo di andare in Europa, ma quello di tornare a far parte delle prime dieci squadre, però, ci sono le stesse premesse di quella stagione. A Ventura si è concesso tempo e ha fatto vedere il miglior calcio a Torino, secondo me, degli ultimi vent’anni seppur ci fossero interpreti inferiori, ma i granata riuscirono a giocare un ottimo calcio, anche migliore del Torino di Mondonico che evidentemente era più forte, ma c’era un’idea del calcio giocato superiore. Quella squadra è cresciuta anno dopo anno, ma c’è stata molta pazienza e una pedina dopo l’atra si è arrivati alla notte del San Mamés. Alla fine il gioco era diventato stucchevole, ma erano passiti quattro anni. L’ambiente granata deve avere pazienza e Giampaolo deve tirare fori un po’ di carattere, non é che non ne abbia nel senso che non serve neppure un allenatore da Toro, anche perché allenatori da Toro non ne esistono più e, anzi, bisogna diffidarne poiché possono diventare un’arma a doppio taglio quando un allenatore si identifica troppo con la passione e la piazza e spesso va a finire male. Al Torino Giampaolo ha la fortuna di non avere Boban e Maldini sulle spalle e quindi non deve confrontarsi tutti i giorni con un fenomeno e con un campione che fa divenire il tutto un pochino complicato. La stagione scorsa è stata talmente brutta che credo non sia difficile sedersi e provare a vedere che cosa accade lasciando tempo a Giampaolo perché, a mio avviso, ci sono buone premesse se arriva l’ultimo colpo Torreira e, il tifoso del Toro incroci pure le dita, se restano Sirigu, ormai sì, e Belotti fino in fondo, come Cairo ha detto ai quatto venti più di una volta. E pazienza se il regista arriverà con un po’ di ritardo”.
L’anno scorso la difesa è stata il punto debole, quest’anno con gli innesti di Rodriguez,Vojvoda e Murru, con Nkoulou che è rimasto, Bremer che è in crescita e con i giovani in rampa di lancio Singo e Buongiorno è più affidabile il reparto arretrato?
“Nei singoli la difesa credo sia migliorata, anche perché l’ultimo Izzo era un pianto greco, ma il problema è che è cambiato il modulo e un giocatore come Bremer, che sicuramente è stato uno degli elementi non negativi dell’anno scorso, deve provare a resettarsi e ad agire in una difesa a quattro, che potrebbe non essere proprio il suo giardino preferito. Rodriguez è un ottimo acquisto, Vojvoda onestamente non lo conosciamo ben poco però ci può stare. All’estero altri club riescono a fare dei colpi perché quindi non dovrebbe capitare anche al Torino? Sì credo che sia migliorata la difesa, anche perché nello scorso campionato c’erano state tante polemiche con Nkoulou che entrava e usciva, Izzo che da metà campionato non si sentiva più parte della squadra e i contrasti all’interno dello spogliatoio. Passare alla difesa a quattro è un’incognita se non lo si faceva da anni e vedremo se Bremer e lo stesso Nkoulou si adatteranno bene. Giampaolo ha puntato s questi giocatori e non mi sembra che siano in arrivo altri difensori centrali, anche se una riserva servirebbe considerando che Lyanco, Izzo e anche Djidji partiranno”.
Cime si spiega la difficoltà del Torino a cedere parecchi giocatori?
“E’ una difficoltà non solo del Torino, ma del mercato in generale. Il mercato è lungo e poi ci sono dei giocatori, come Iago Falque, che non si accontentano si poco, ma è chiaro che Falque con il progetto di Giampaolo non c’entra niente perché tocca più volte il pallone prima di darlo via per cui è l’antitesi di ciò che chiede l’allenatore che vuole un gioco veloce di prima o seconda intenzione. Falque ha delle qualità, ma non si sposano con il gioco di Giampaolo. I giovani quali Edera e Millico non sono semplici da piazzare. E per quelli che hanno mercato le altre società stanno alla finestra e poi dipende anche dai prezzi che chiede Cairo e per uno come Izzo sicuramente il presidente non ci vuole perdere e immagino stia aspettando il miglior offerente. Il mercato non è semplice per nessuno figuriamoci per il Torino che si sa che si deve liberare di parecchi giocatori. I problema va risolto poiché non si possono poi tenere una trentina di giocatori in rosa e che per di più alcuni dei quali non hanno le caratteristiche per il gioco che si vuole proporre”.
I valori di questo campionato rispecchieranno quelli dello scorso? Con classifica finale in linea generale simile?
“Sì, magari ci sarà un vincitore del campionato differente, ma mi sembra difficile che in generale ci sarà un campionato diverso nei valori. Seguo con grande attenzione il Milan che mi sembra una squadra molto rodata e che ha fatto pochi innesti che però mi paiono ben mirati e buoni come Tonali che ha grande qualità. Punterei molto sul Sassuolo, che ha uno dei più bravi allenatori, De Zerbi, e degli ottimi calciatori, per cui se tiene certi giocatori e se ci crederà fin dall’inizio potrebbe fare un grandissimo campionato perché gioca il calcio più bello d’Italia con l’Atalanta, che credo si riconfermerà. C’è l’incognita delle romane e va capito che mercato farà i club giallorosso. Nel caso la Juventus compri Dzeko farà un grandissimo affare poiché è perfetto per giocare con Ronaldo molto più di quanto non lo sarebbe stato Suarez, che è più forte in valore assoluto ma è meno funzionale. L’Inter punta un po’ troppo sull’usato sicuro, però sono veramente usati sicuri ed è tipico di Conte voler vincere subito e non avendolo fatto lo scorso anno pur non essendoci programmazione può essere la scelta giusta assecondare la voglia di vincere dell’allenatore con usati sicuri. Il discorso salvezza, come quasi sempre accade, vedrà coinvolte le neo promosse e qualche altra che non avrà fatto un mercato adeguato”.
Un’ultima cosa, la percentuale di arrivo al Torino di Torreira?
“70-80 per cento, anche perché se a questo punto non arrivasse sarebbe veramente uno scorno per Cairo e Vagnati aver puntato tutto su un giocatore che poi non si è riusciti a prendere e in più è stato perso del tempo che sarebbe stato utile per arrivare a un altro giocatore. Le formule di pagamento non sono semplici ed è per questo che credo che non arriverà subito e non è neppure detto che sarà fatto prima della seconda giornata”.