ESCLUSIVA TG – Brighi: “Il Sassuolo se ha spazi segna e al Torino manca qualche geometria, ma ha il potenziale per svoltare”

23.10.2020 07:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Matteo Brighi
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Matteo Brighi
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Matteo Brighi è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Brighi in carriera ha militato tra le altre squadre anche nel Torino dall’agosto 2012 a gennaio 2014 per poi passare al Sassuolo fino all’estate 2015. Attualmente collabora con l’Associazione Italiana Calciatori ed ha una scuola calcio la “River Delfini” a Rimini e si occupa dei ragazzi del 2007. Con lui abbiamo parlato della partita di questa sera fra le sue ex squadre,     

Secondo lei che partita ci si può aspettare dal Torino e dal Sassuolo visto che i neroverdi stanno facendo benissimo e segna molto, mentre i granata sono in grande difficoltà avendo perso le prime tre partite e se non segna Belotti, non segna nessuno?  

“Il Sassuolo sta confermando quello che stava facendo dall'anno scorso da dopo il lockdown e sembra che abbia trovato la formula giusta. Credo che De Zerbi abbia potuto lavorare con calma su un gruppo che è rimasto sempre lo stesso e quindi sta tirando fuori il meglio. Il Sassuolo segnata tanto e subisce anche però penso sia la loro mentalità di cercare di fare un gol in più degli altri, come si diceva una volta. Per cui ritengo che vorrà fare la partita come al solito, soprattutto perché gioca in casa, mentre il Toro è andato incontro a qualche problema. A me personalmente Giampaolo piace come allenatore, ma è chiaro che i risultati non lo stanno aiutando. C'è stata una preparazione corta e non è tanto che conosce la squadra però ha dalla sua Belotti che segna e una squadra che in ogni momento può svoltare. E potrebbe essere anche questa la partita della svolta”.

Nelle partite che finora ha disputato il Torino si è avuta l'impressione che faticasse molto a centrocampo, secondo lei quali le possibili soluzioni per evitare che ciò accada? 

“Mah, credo che il Torino abbia dei buoni giocatori in mezzo, ma è chiaro che non è mai facile. Personalmente, credo che Lukic abbia qualità e a me come giocatore piace tanto anche se poi magari dovrà adattarsi al ruolo. Verdi è un altro giocatore che può fare il trequartista, ma ha espresso meglio in altre squadre le sue potenzialità. Ripeto, sono tutti giocatori buoni perché se si confronta il centrocampo dell'Empoli di Giampaolo di qualche anno fa e questo, magari nell’attuale c'è più qualità però là c'erano meccanismi che andavano da soli, mentre nel Torino un po' meno perché il tempo non è stato tanto e forse l'allenatore si aspettava qualche cosa in più dal mercato. Però, come dicevo, la qualità c'è e poi i risultati non aiutano. Non arrivando i risultati e poi anche facile dire che quel giocatore non è adatto oppure che la posizione di Rincon non va bene. Per questo dico che Giampaolo ha bisogno di tempo e in Italia, soprattutto al Torino, magari il tempo non è amico di chi sta in panchina però i giocatori ci sono e quindi la quadratura starà a lui trovarla”. 

Il Torino del già dall'anno scorso subisce tantissimi gol e questo finora ha precluso la possibilità di fare punti. E’ un problema di adattamento visto che si è passati dalla difesa a 3 a quella 4 oppure c’è qualche altro motivo?

“I meccanismi sicuramente non saranno rodati ed è anche dovuto, come dicevo, al fatto che la preparazione è stata breve e che Gianpaolo non conosce ancora approfonditamente i giocatori e che gli stessi giocatori tra loro non si conoscono abbastanza bene non ha aiutato. Il problema di subire gol quest'anno lo hanno avuto un po' tutte le squadre compreso il   Sassuolo dove però da due anni giocano sempre gli stessi e con lo stesso mister per cui è più facile che si conoscano meglio. Il Torino in quest’anno solare è già al terzo allenatore e ai giocatori sicuramente saranno richieste cose diverse, però la qualità di un difensore che gioca in Serie A non penso che sia scarsa. I gol li si subisce o perché si è scarsi o perché si è poco organizzati oppure perché si è in un momento che chiunque tiri fa gol. Alle volte si tratta di momenti o di situazioni e ad esempio il terzo gol del Cagliari è stato un mezzo errore di Sirigu che ha salvato il Torino più di una volta nell'ultimo periodo. E’ un momento dove gira male. Ma sono convinto che il Torino abbia le qualità sia in panchina sia in campo per uscire da questa situazione e alle volte basta anche solo una partita e, magari, sarà proprio quella di questa sera”. 


Qual è la chiave tattica che può spostare gli equilibri fra Sassuolo e Torino? 

“Se il Sassuolo gioca come vuole credo che sia difficile da contenere perché davanti crea tanto e giocatori come Caputo e Berardi possono sbagliare una volta però se gli si concede tanto segnano. Lo si è visto anche domenica con il Bologna, che ha fatto un primo tempo in cui arrivava prima sul pallone e aggrediva mettendo in difficoltà il Sassuolo, ma nel momento in cui il Sassuolo ha potuto giocare e ha avuto spazi ha espresso il meglio che ha. Dietro è vero che concede e infatti di gol ne subisce. Bisogna sempre essere bravi dietro, ma una squadra che pressa su tutti i palloni poi davanti ha maggiori facilità soprattutto se ha giocatori che segano”. 

Il Torino quindi dovrebbe prima distruggere il gioco del Sassuolo e puoi essere veloce e bravo nell’impostare il proprio?

“Come dicevo, in questo momento se lo si lascia giocare il Sassuolo crea difficoltà a qualunque avversario. Al Torino qualche geometria manca mentre il Sassuolo ne ha. Il Toro se vorrà imporre il proprio gioco dovrà arrivare per primo sulla palla e poi tanto qualche cosa davanti s’inventa perché tra Belotti e chi altro giocherà qualche gol sicuramente lo farà. Il problema è che subisce troppe reti e se lo farà sin dal primo minuto farà più fatica con il Sassuolo rispetto al match con il Cagliari a rimanere in partita”.

Il Torino si troverebbe già in una situazione difficile dovesse andare male con il Sassuolo, anche se si è solo all'inizio del campionato e deve recuperare la gara con il Genoa?

“Guardando la classifica sì. Dicevo che a me Gianpaolo piace quindi io lo lascerei lavorare, ma è chiaro che in questo momento i risultati non gli sono amici e quella di Torino è una piazza particolare infatti si leggono già nomi di potenziali sostituti. Ogni anno si pensa che sia quello in cui si può stare tranquilli, ma poi la società fa le sue scelte”.