ESCLUSIVA TG – Albrigi: “Torino in ripresa? Vedremo con il Verona. A gennaio va preso un cervello per il centrocampo”
Enrico Albrigi è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Albrigi è direttore tecnico del settore giovanile dell’A.P.D. Pecetto calcio, ma da calciatore ha militato nel Torino prima nelle giovanili e poi a più riprese in prima squadra 61-62, 63-66, e 67-68 ed ha anche giocato nell’Hellas Verona nella stagione 1962-1963. Con lui abbiamo parlato della gara fra le sue ex squadre e del momento dei granata.
Dopo le vittorie con Genoa e Fiorentina il Torino si è rimesso in carreggiata?
“Devo dire la verità: no, perché con il Genoa abbiamo fatto una bruttissima partita e abbiamo raccolto più di quello che abbiamo seminato, infatti, il Genoa ha colpito due pali e Sirigu ha affatto una parata mentre noi abbiamo vinto grazie a un colpo di testa su calcio d'angolo. Sono le classiche partite che si vincono così facendo poco e ottenendo molto, il calcio è fatto così. Con la Fiorentina mancava Belotti e meno male che Zaza ha segnato, ma non siamo una squadra che ha un attacco che faccia chissà quanti gol e basta guardare la differenza reti che è negativa di tre con 18 gol fatti e 21 subiti. Fosse stato il contrario, forse, avremmo tre-quattro punti in più e visto che si fanno pochi gol e se ne prendono troppi qualche cosa che non va c'è nella squadra. I motivi di saprà Mazzarri che è l'allenatore, io parlo solo da chi vede la partita e non so nulla dall'interno.
Proprio a voi di Torinogranata l'anno scorso, poco dopo la chiusura del mercato invernale, avevo detto che se Cairo avesse fatto due acquisti come si deve il Torino sarebbe andato in Champions League. Il Torino nel girone di ritorno ha fatto un grande campionato e siamo andati a sfiorare proprio la Champions League, ma alla fine siamo approdati ai preliminari di Europa League solo grazie al fatto che il Milan è stato escluso, ma se fossero stati comprati due giocatori a gennaio come minimo saremmo andati direttamente in Europa League grazie ai meriti sul campo”.
Domenica il Torino affronterà il Verona, che è una squadra che è in linea con gli obiettivi prefissati, ma come i granata subisce più gol di quelli che fa. Prevede una partita difficile?
“Se si mettesse Belotti nel Verona per come sta giocando la squadra di Juric non avrebbe solo 18 punti, ma 7 oppure 8 di più perché il potenziale di Belotti è superiore a quello degli attaccanti del Verona, con tutto il rispetto per quei giocatori. A mio parere il Verona gioca molto meglio del Torino. Quella di domenica sarà una partita dove potrà succedere di tutto: sia che vinciamo noi sia che vincano loro. Il Verona ha un agonismo che non è indifferente, sanno giocare bene la palla e stare bene in campo, invece, noi ogni tanto sbagliamo. Certo abbiamo vinto tre delle ultime quattro partite, ma non va dimenticato con chi giocavamo. Il secondo gol che ha fatto Ansaldi è stato incredibile perché una squadra di Serie A com'è la Fiorentina non può far partire un avversario da 70 metri e farlo arrivare al limite dell'area e permettergli di tirare, vedendo una cosa così sono rimasto molto perplesso: sinceramente hanno avuto tutto il tempo per fermare l'uomo e anziché andargli incontro andavano indietro. Il Torino nelle ultime tre partite vinte ha giocato con il Brescia che è in crisi con Balotelli e che aveva appena cambiato l'allenatore, a parte che non so perché Cellino l'avesse fatto visto che la squadra con Corini seppur anche perdendo giocava bene come era avvenuto con la Juventus e adesso che l’hanno fatto tornare con la Spal hanno vinto. Con il Genoa per essere corretti non meritavamo di vincere. E con la Fiorentina che è da quattro partite che perde. Avrei voluto vedere che cosa avrebbe fatto il Torino se avesse giocato con tre squadre all'altezza del Verona.
Se vinceremo a Verona allora vorrà dire che stiamo cominciando a rialzare la testa, però, secondo me a Verona sarà una partita tosta. O va bene subito che segniamo e prendiamo morale oppure diventerà una partita difficile”.
Secondo lei, a gennaio il Torino dovrà prendere qualche giocatore?
“Continua a mancare un cervello a centrocampo perché ormai nel calcio tutti corrono, però, le squadre che hanno il pilastro centrale che fa la differenza ottengono risultati positivi. Quando giocavo io a calcio era un'altra cosa e confesso che alle volte mi addormento guardando le partite in televisione perché già so che Tizio passa a Caio e che Caio passa a Sempronio e quando con due passaggi si può essere in porta se ne fanno invece 8 oppure 10, lo dico in generale non sto parlando specificatamente del Torino.
Ad esempio, come è utilizzato Baselli non lo capisco. Quando era arrivato dall'Atalanta era un giocatore che andava in profondità, mentre adesso fa il compitino. Secondo me, è un giocatore che potrebbe fare molto di più, ma, forse, non è messo nella posizione che lui preferisce. Baselli è un buon giocatore, però, i miei occhi rende meno delle sue potenzialità”.
Con un rinforzo a centrocampo il Torino potrebbe fare meglio e, quindi, riuscire a risalire la classifica?
“Sì e poi se non si gioca con gli attaccanti non si va da nessuna parte perché ho si ha un grande gioco con tutta la squadra che fa bene e anche in questo caso ci vuole sempre un goleador oppure si fa fatica ad arrivare nelle posizioni che contano in classifica. Ci vogliono almeno due attaccanti che vadano in doppia cifra, altrimenti si fa poca strada. Il Torino non deve salvarsi, deve dare soddisfazione ai tifosi di arrivare in Europa con le proprie forze e questo sarebbe per me un risultato ottimo. Cairo è un grande imprenditore e fa cose magnifiche con le sue aziende, basta pensare che ha salvato Rcs, ma per il Toro e per i tifosi del Toro non fa abbastanza. Dovrebbe proprio dare una gioia ai tifosi perché gente così non la si trova da nessuna altra parte”.
Visto l'andamento del campionato per il Torino, se dovesse iniziare a girare tutto bene, è possibile la rimonta?
“Se il Torino farà un girone di ritorno come quello dell'anno scorso tutto è possibile”.