ESCLUSIVA TG – Rizzitelli: “Il Toro è attrezzato per una tranquilla salvezza”

29.08.2013 08:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
ESCLUSIVA TG – Rizzitelli: “Il Toro è attrezzato per una tranquilla salvezza”
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© foto di Alberto Fornasari

Ruggiero Rizzitelli è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Rizzitelli, attualmente gestisce i suoi ristoranti ed è un commentatore televisivo in trasmissioni calcistiche, ha militato nel Torino dal 1994 al ‘96. Con lui abbiamo parlato della sua ex squadra.

 

Quale prima idea si è fatto di questo Torino?

“Ventura ha formato la squadra che voleva, eliminando la prima punta che non ha mai amato per la sua concezione del gioco, infatti la società gli ha preso giocatori di movimento che non danno punti di riferimento, specialmente ai difensori avversari. Quindi direi che i giocatori sono adatti al suo modulo con nessuno che davanti sta fermo, forse manca un elemento di spinta sulla fascia sinistra, il terzino che avanzi palla a terra, ma tutto sommato ritengo il Torino una buona squadra per una salvezza tranquilla. Alla fine il top player è Ventura, certo è che in questi ultimi giorni di mercato se arrivasse ancora qualche giocatore è bene accetto, ma già il fatto di aver confermato Ventura è stato importante e lo si è visto nella gara con il Sassuolo, squadra che ha la stessa ossatura dell’anno scorso anche se la serie B non è la A, però la prima di campionato è sempre difficile e averla vinta non dico facilmente, ma tranquillamente evidenzia che la mano dell’allenatore ha influito”.

 

Da ex attaccante, Cerci è adatto al ruolo di punta?

“Francamente non sempre, perché, secondo me, non può fare sempre la punta, ma all’occorrenza si. E’ normale che chiedere a un giocatore di fare sempre la punta se non lo è alla fine può storcere il naso e conoscendo il suo carattere … (ride, ndr), però Ventura ormai l’ha plasmato e lo riesce a far rendere al cento per cento, anche se penso abbia ancora dei margini di miglioramento. Cerci ogni tanto può essere schierato come seconda punta, ma anche come prima perché, come dicevo, nel gioco di Ventura l’attaccante non si posiziona stabilmente in una porzione del campo, ma deve muoversi e questo è nelle corde di Cerci”.

 

E Immobile è l’attaccante che serviva?

“E’ adatto perché Ventura vuole i giocatori con le sue caratteristiche. Immobile è un attaccante di grande movimento e cerca sempre di far uscire dall’area di rigore i difensori in modo che i centrocampisti e gli esterni come Cerci abbiano lo spazio per inserirsi. L’anno scorso Immobile non aveva trovato la piazza ideale perché si erano create situazioni complicate e aveva un compagno di reparto come Borriello che occupava parecchio spazio e quindi non ha potuto esprimersi come aveva fatto la stagione precedente con il Pescara, comunque anche al Genoa, nonostante abbia giocato poco, le sue qualità le aveva fatte vedere”.

 

In rosa alla voce attaccanti ci sono anche Meggiorini, Larrondo e Barreto, numericamente e qualitativamente bastano per completare il reparto?

“Credo proprio di sì, perché con Cerci sono in cinque. Meggiorini se sta bene fisicamente i suoi gollettini li può fare, Larrondo è da scoprire perché di lui se ne parla bene, ma finora è stato un po’ discontinuo e Barreto, appena terminata la squalifica, si metterà a disposizione e si è visto nella seconda parte dello scorso campionato che è funzionale al gioco”.

 

Che tipo di stagione potrà disputare il Torino?

“La squadra è chiaramente stata costruita per salvarsi, direi una salvezza tranquilla anche se non è mai facile pronosticarlo all’inizio, però avendo lo stesso allenatore e buona parte dei giocatori titolari dello scorso anno si parte già con il piede giusto. Ovviamente non bisogna illudersi perché non sono arrivati giocatori importanti che possono far fare il salto di qualità per ambire a traguardi prestigiosi, anche perché Bianchi, che aveva sempre fatto i suoi gol, è andato via e Ogbonna, che in difesa diceva la sua, è stato venduto, quindi è normale che dalla squadra non si può pretendere più di una tranquilla salvezza”.