ESCLUSIVA TG – Mondonico: “Mi aspetto un Toro all’altezza, ora si fa sul serio”
Emiliano Mondonico è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Mondonico ha giocato nel Torino dal 1968 al 1970 e poi lo ha allenato dal dal 1990 al 1994 e dal 1998 al 2000. Con lui abbiamo parlato della sua ex squadra che questa sera nella prima gara di campionato affronterà il Sassuolo.
Che Torino si aspetta questa sera con il Sassuolo?
“Mi aspetto un Toro all’altezza. E’ chiaro che l’eliminazione dalla Coppa Italia ha fatto sorgere un grosso punto interrogativo, adesso inizia il campionato e bisogna fare sul serio, senza più se, ma, però e perché. Questa sera il Toro dovrà mostrare una delle sua facce migliori, perché non esiste un altro passo falso. Ogni squadra parte con un credito e l’eliminazione dalla Coppa Italia penso che abbia dimezzato quello che il Torino aveva con i suoi tifosi, perciò sarà importante nella gara con il Sassuolo che cerchi di recuperarlo”.
La rosa è adeguata al nuovo modulo, il 5-3-2 o 3-5-2 che dir si voglia?
“Sì, anche perché poche società prendono i giocatori che vuole l’allenatore come è successo al Torino, quindi è chiaro che i calciatori che sono al Toro sono quelli espressamente voluti da Ventura e di conseguenza chi meglio di lui conosce gli uomini che sono arrivati e può decidere di farli giocare in una certa maniera?
L’organico va completato oppure solo se ci fosse qualche interessante opportunità la società dovrebbe intervenire ancora sul mercato?
“Questo è un discorso che riguarda l’allenatore per quello che ho detto prima sul fatto che ha ottenuto i giocatori che desiderava. Visto che Ventura in questo è stato fortunato adesso tocca a lui capire e far capire alla società se manca ancora qualche elemento o se invece può andare bene così”.
Padelli ha bisogno di essere affiancato da un portiere più esperto di Lys Gomis?
“Non saprei, ma il fatto che ci siano dei dubbi se prendere o meno un altro portiere è negativo. Quella di Padelli come quella di altri giocatori è una situazione delicata e, secondo me, non doveva diventare di dominio pubblico perché si rischia di caricare di troppa pressione e togliere autostima a chi si sente già in discussione”.
Discorso simile quindi anche per Farnerud, Bellomo, El Kaddouri e Larrondo?
“Mah, ci sono giocatori che arrivano perché su di loro si hanno avute delle garanzie e poi ci si accorge che sul campo non sono tali, allora o gli si concede del tempo o si mandano a migliorare altrove. Questi sono discorsi abbastanza particolari e molto delicati, ma che accadono in tutte le società”.
A quali traguardi può aspirare questo Torino?
“Mi auguro più in alto possibile e penso che non esista assolutamente che non si piazzi nella parte sinistra della classifica. Il Toro è una squadra che per blasone deve lottare per l’Europa, però se le cose non dovessero andare per il verso giusto … Ma non esiste più arrivare quint’ultimi, piazzarsi nella parte destra della classifica sarebbe una delusione e un tormento”.
Scommetti su Mybet