ESCLUSIVA TG – Carbone: “Il Torino è in rodaggio, presto segnerà di più”
Benito Carbone è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Carbone, attualmente è un allenatore, cresciuto nelle giovanili granata ha militato nel Torino dal 1988 al ‘90 e nella stagione ‘93-‘94. Con lui abbiamo parlato della sua ex squadra.
E’ iniziata la nuova stagione e si è concluso il calciomercato, che idea si è fatto del Torino?
“Non ho ancora visto giocare il Toro, quindi a livello tattico e tecnico non posso esprimermi più di tanto, però ho seguito il mercato e c’è un dato di fatto da sottolineare: la cosa più importante è che c’è lo stesso allenatore. Ventura è un mister importante, che ha fatto bene ovunque è andato e che tutti quanti conoscono e al di là del modulo che adotta ha dei concetti giusti e importanti che nel calcio di oggi fanno la differenza”.
Sono tanti i giocatori nuovi, anche se l’impianto della squadra è rimasto quello dello scorso campionato. I tifosi sono un po’ preoccupati perché temono che Gillet desse garanzie diverse da quelle di Padelli, Gomis e Berni. Preoccupazioni condivisibili?
“Quella relativa al portiere è stata una scelta obbligata vista l’indisponibilità di Gillet. Chiaramente la sua assenza pesa tantissimo poiché nello scorso campionato più volte è stato decisivo, disputando un grandissimo torneo e con lui tutta la squadra. In altre occasioni, quando ci eravamo sentiti, avevo detto proprio a voi di TorinoGranata.it che il Toro non stava raccogliendo tanto quanto seminava in campo perché, al di là dei giocatori e del modulo, l’allenatore faceva giocare bene la squadra e questo è un punto di partenza per il Toro che ha bisogno di una guida e di una persona che faccia sentire la sua autorevolezza e esponga i suoi concetti in modo che arrivino netti ai giocatori”.
Nelle prime uscite ufficiali della stagione sono state create tante occasioni da gol, ma non ne sono state concretizzate in proporzione. Questo era un difetto che il Torino aveva già lo scorso anno e persino in serie B. E’ possibile eliminarlo?
“Credo che alla fine delle azioni corali che fa il Toro ci debba essere un finalizzatore che le trasformi in gol. Cerci è un giocatore affermato. Immobile è un calciatore che ha già dimostrato il suo valore quando era nel Pescara e anche in parte l’anno scorso nel Genoa ed è un attaccante importante. In questo momento comunque la squadra è in rodaggio, ma il fatto che costruisca azioni pericolose e che poi non segni non è un problema per il mister, lo sarebbe, invece, se non riuscisse a mettersi nella condizione di arrivare al tiro in porta. Dico questo perché significa che la squadra imposta e costruisce bene e soffre solo un po’ nel finalizzare l’azione e alla fine qualcuno o Immobile o Cerci o Meggiorini o Larrondo o chiunque altro butterà dentro la palla, questo è un problema secondario. Non dico che quando si crea non si debba segnare, però per esperienza è accaduto anche a me quando allenavo il Varese i miei giocatori creavano sei-sette palle gol a partita e non riuscivano a segnare. Sono periodi che capitano soprattutto quando le squadre sono ancora in rodaggio. Sono tante le formazioni che non sono ancora al top della forma, il Milan domenica scorsa ha battuto tre a uno il Cagliari, ma non è al momento brillante”.
Il Milan sarà proprio il prossimo avversario del Torino.
“I rossoneri hanno grandi campioni che effettuano delle giocate notevoli e quindi possono vincere la partita in qualsiasi momento ed è quello che è successo con il Cagliari, però anche il Milan nel suo complesso non è ancora in piena forma. Sabato invece ero andato a vedere la partita di serie B fra il Varese e il Modena e ho potuto constatare che anche in questo caso le due squadre erano ancora imballate a causa dei carichi di lavoro svolti durante la preparazione estiva. Bisogna avere un po’ di pazienza e mano a mano che si disputeranno un numero maggiore di partite le squadre ingraneranno di più e i giocatori avranno una forma migliore che permetterà loro di essere più rapidi e reattivi”.
Passando a parlare di lei, quando la rivedremo alla guida di una squadra?
“Spero che al più presto mi arrivi una proposta che mi possa gratificare, perché ritengo che in questo momento io non debba più sbagliare scelta o sottomettermi a nessuno, nel senso che non vorrei diventare allenatore da Lega Pro Due o comunque accettare la prima proposta che mi arriva. Credo nelle mie qualità e penso di essere un buon allenatore che come tutti devo sempre migliorarmi, però accetterò una categoria che sento più adatta a me. Un giorno allenerò il Toro, è il mio sogno e il mio obiettivo”.
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