ESCLUSIVA TG – Bruno: “Questa è la volta buona per il Toro nel derby”
Pasquale Bruno è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Bruno, conosciuto per la sua proverbiale grinta, è un ex calciatore che ha militato nel Torino dal 1990 al ‘93 e in precedenza dal 1987 al ‘90 nella Juventus, attualmente è socio di un agenzia di procuratori in Inghilterra. Con lui abbiamo parlato del derby che si giocherà domani alle 12,30.
Alcuni dicono che il derby è una partita diversa da tutte le altre, mentre altri affermano che è una partita come tante. Ma che cos’è veramente il derby?
“E’ impossibile dire che il derby è una partita come tutte le altre, basta andare a fare la spesa o benzina o anche solo in giro per la città e tutti parlano del Toro e della Juve, avviene così anche a Milano, Roma e Genova. Chi vuole far passare questa partita come se fosse una delle tante non lo è perché la gente fa capire che non è così e che la partita è particolare”.
Quest’anno il Torino arriva al derby con una posizione in classifica buona e senza tanti punti di differenza dalla Juventus. C’è qualche possibilità in più per i granata di fare punti?
“Ieri parlavo con Piero Chiambretti del fatto che sono più di diciotto anni che il Toro non vince. Siamo in una condizione psicologica buona e la squadra, come suol dirsi, ha gamba, ha effettuato delle buone prestazioni e quindi ci sono le premesse per far bene, anche se di fronte si ha una squadra forte, questo è innegabile”.
Qual è il giocatore più temibile della Juve e del Toro?
“Tevez e Cerci, in questi casi si parla sempre degli attaccanti”.
Già si pensa sempre agli attaccanti, però anche gli altri giocatori sono importanti in una gara di questo tipo.
“Certamente, però nei derby, in particolar modo, sono gli attaccanti che fanno la differenza. E poi in questo momento c’è Cerci che è in gran forma e anche Tevez quindi possono essere loro domenica i protagonisti assoluti”.
Lei ha militato nelle due squadre, in campo potrebbero esserci Ogbonna e Immobile che anche loro hanno indossato le due maglie. Che consigli può dare a queste due promesse del calcio italiano?
“Sono situazioni diverse perché io avevo ventisei anni ed ero stato quattro anni alla Juventus, ero più maturo e più odiato (sorride, ndr). Il mio approdo in maglia granata era stato molto contestato, loro, invece, dalle rispettive nuove tifoserie sono stati ben accettati e non hanno avuto problemi seri con i tifosi come ebbi io all’inizio con quelli granata, soprattutto quelli della Maratona non mi volevano. Io credo che Ogbonna e Immobile se andranno in campo non avranno problemi e non patiranno tutta la tensione che toccò a me”.
Un pronostico?
“Non mi può chiedere il pronostico (ride, ndr) sa quello che dirò, no? Dopo più di diciotto anni uscirà un bell’uno. Io e Chiambretti siamo convinti che questa sia la volta buona per il Toro o come ha detto Piero speriamo che non vinca il migliore”.