Chiera: "Il Toro rimpiangerà Meitè, non capito abbastanza dall'ambiente"
Antonio Chiera è il giornalista del Corriere di Torino e della Voce Pinerolese che si occupa del Toro e, in particolare in questo periodo, del mercato granata. A lui la nostra redazione ha chiesto come si svolgerà questo mercato e come uscirà la squadra di Marco Giampaolo da questa situazione.
“Credo che per quanto riguarda il mercato in entrata ci doveva essere necessariamente già qualche arrivo importante visto la situazione. La società però ha sempre fatto un mercato “tardivo” oggi con la situazione della classifica attuale a mio parere si doveva galoppare e non si è fatto. In uscita ci sono giocatori come Edera, per esempio, che non rientra tra i piani di Giampaolo e come tanti altri che certamente lasceranno il Torino”
Sirigu è sicuro di rimanere a gennaio?
“Penso proprio di si. Tutte le squadre medie o grandi sono già attrezzate con un portiere che gli garantisce la stabilità. Finito il campionato, a prescindere dal contratto in essere – scade nel 2022 - andrà via. Non ci sono più i presupposti per rimanere; l’anno scorso è stato eletto dai tifosi granata calciatore dell’anno, e dopo tutti questi anni ad altissimi livelli, tanto da guadagnarsi la maglia della Nazionale, è stato attaccato dagli stessi tifosi con parole irripetibili. Un gesto vile, ignobile, per un ragazzo che si è comportato sempre in una maniera impeccabile”.
Come si salva questo Toro?
“Il Toro si salverà se tutte le parti della catena saranno oliati a dovere, mi riferisco prima di tutto ai tifosi: non si può attaccare la squadra sempre. La maglia non la suda solo chi gioca nel Toro per la storia che si porta dietro, lo fa ogni giocatore dalla terza categoria alla serie A e finiamola con nominarla sempre. Io credo che più si confronta con gli “Invincibili” e più danni ne scaturiscono”.
Comunque questo mercato è già in ritardo.
"La società credo che pecchi di programmazione. Io non avrei mai venduto Meitè - si pentiranno a mio parere – perché reputo questo giocatore forte. Anche qui vale lo stesso discorso di Sirigu: è arrivato, ha fatto bene, poi dopo qualche partita non al top è stato attaccato. Vedrete che ora al Milan diventerà il padrone del centrocampo. Credo che lui non abbia mai sentito la fiducia della società e anche di qualche mister. Avrei prima acquistato un giocatore per sostituirlo e poi lo avrei venduto. Ma anche qui purtroppo la situazione non era più sostenibile:i tifosi non lo vedevano più come un giocatore del Toro. Ma ne sono certo: a breve avremmo la conferma dell’errore che ha fatto la società. Anche perché è stato venduto ad una big non ad una squadra qualunque”.
Cosa manca al Toro?
“Manca la programmazione. Lo dissi quando i granata andarono al posto del Milan in Europa che sarebbe stato deleterio, sbagliato: in una competizione così importante non si può improvvisare, devi attrezzarti con giocatori di qualità: in Europa non puoi presentarti con giocatori sconosciuti. Difatti oltre alla brutta figura, da li è iniziato il suo declino. Anche qui voglio precisare che Mazzarri ha lasciato in eredità +11 punti sulla terzultima e con l’arrivo di Longo, a cui riconosco un grande lavoro a livello di testa, il Toro si è salvato. Da quella squadra non si poteva ottenere di più. Spiace ripetermi mai i risultato si stanno vedendo ancora oggi con questo inizio da incubo”.
Pensi che Giampaolo abbia la fiducia fino a quando?
“La partita di sabato contro lo Spezia se non è da ultimatum poco ci manca; anche qui però voglio precisare una cosa: se la società ha scelto Giampaolo sapeva del suo credo calcistico, se poi non gli dai i giocatori che chiede, mi sembra logico che i risultati tardano ad arrivare. Guardiamo al Milan per esempio: spesi centinaia di migliaia di euro senza aver portato nessun giocatore dalle caratteristiche che aveva chiesto il mister. Risultato? Dopo 7 giornate esonero. Figurarsi qui dove sono arrivati i giocatori in parte chiesti, ma non è arrivato il giocatore più importate che avrebbe voluto! Un regista di qualità. Difatti ha dovuto adattarsi e questo. chiaramente ne fa che i risultati ad oggi non ci sono. Io lo confermerei”.
Pensare solo a Kouamè non è limitativo?
“Anche qui apro e chiudo una parentesi: è andato via Petrachi dopo il muro contro con Cairo e dopo con i tifosi; lascia una grande eredità: Singo. Non so se mi sono spiegato! Senza soldi Petrachi, piacente o no, ha allestito sempre una squadra più che competitiva. Vagnati l’attuale DS, purtroppo non dispone di soldi a quantità tale di potersi permettere giocatori importanti ed è chiaro che il suo raggio di azione è molto limitato. Questo ha portato ad allestire una squadra con tantissimi limiti”.
Con o senza rinforzi il Toro che campionato può fare?
“Il Torino è bloccato a livello psicologico, poi è chiaro che i rinforzi servono. Altre squadre si sono mosse già sul mercato chi più chi meno, il Toro ad oggi non ha fatto praticamente nulla. E’ in fortissimo ritardo e ad oggi sarebbe in serie B. Nutro però speranze, faccio un esempio lampante: la Fiorentina, prima che finisse il campionato, ha speso circa 100 milioni e fino a qualche giornata fa era tra le squadre pericolanti, ha vinto contro la Juventus, si è ripresa un pochino. Al Toro serve una vittoria per cancellare dalla testa la posizione attuale. Prima arriva prima uscirà da questo incubo. La salvezza passerà tra le prossime sfide di domani, poi Benevento e Fiorentina”.