Carlo Nesti a Radio Vaticana: “Come evitare che il Parma falsi il campionato”
Il Parma rischia di alterare il campionato
“Alla vigilia di Natale, - dice Carlo Nesti al Direttore della Radio Vaticana Italia Luca Collodi - lanciai l’allarme, dicendo queste parole: “E’ normale che, con un fatturato per le nostre società più ricche, che è la metà dei colossi esteri, si cerchi un aiuto al di fuori dei nostri confini. Ma attenzione ai millantatori, che cercano solo un modo per entrare nel business, senza le risorse necessarie”. Purtroppo, sono stato facile profeta, perché l’albanese Taci è sparito, e il Parma si sta disintegrando, con tesserati senza stipendio da mesi, e la prospettiva di mandare in campo i ragazzi delle categorie giovanili, falsando il campionato. Nelle Leghe professionistiche americane, questo non sarebbe mai accaduto, perché i giocatori vengono pagati dalla Lega, che gira loro l’assegno ricevuto dai club. Nel caso ciò non accada, la Lega attinge dai propri fondi, perché il bene supremo è proprio la regolarità del torneo. Io credo che un salvataggio di questo genere, in casi estremi, sia da introdurre anche da noi, modificando le normative”.
Il calcio come sogno dei bambini curdi
“Durante il lungo assedio delle milizie islamiche dell’Isis, i mille bambini di Kobane, cittadina siriana curda, hanno cercato distrazione e svago alle prese con palloni di stracci. E’ uno scenario che ci ricorda come noi stessi eravamo, perché in tanti angoli dell’Italia, nei momenti più atroci della guerra e della miseria, sono sempre stati gli stracci, messi insieme, a regalare ai meno fortunati l’illusione di una sfera da calciare. Oggi, casomai, volano gli stracci fra i “signori” del nostro calcio, a furia di parole grosse, e ciò ci intenerisce molto di meno. A Kobane abitavano 100 mila persone, ma solo in 7 mila hanno scelto di rimanere, fra le quali proprio 1000 bambini, perché tutti gli altri hanno varcato il confine con la Turchia. Ed è terribile, a poche centinaia di metri da questo confine, vedere un campo di calcio vuoto, perché è troppo pericoloso superare quel limite. E così la visione resta un simbolo, un miraggio, e un sogno di libertà”.
I lunghi rigori della Coppa d’Africa
“La Costa d’Avorio ha battuto per 9-8 il Ghana, dopo una lunga serie di rigori, e Gervinho è stato uno dei grande trascinatori della squadra, mancando molto alla Roma di questo periodo. Anche in Coppa d’Africa, la tensione è stata una sgradita protagonista, visto che la semifinale Ghana-Guinea Equatoriale è stata interrotta, per tafferugli fra i tifosi. Il fatto che il Marocco sia stato squalificato per 2 edizioni, non avendo voluto ospitare la manifestazione per i pericoli provocati dal virus di Ebola, mi lascia perplesso. Ritengo che, ormai, il calcio non possa più pretendere di vivere sotto una campana di vetro. Quando era un gioco, poteva averne i diritti, ma ora che è ben altro, a livello planetario, deve fare i conti con la realtà, che lo circonda. Occorre buon senso: guai a cancellarne l’autonomia, che spesso ha consentito riavvicinamenti straordinari fra popoli, razze e religioni, ma guai anche a mantenere in vita lo slogan “the show must go on” a tutti i costi. Credo che le soluzioni di compromesso, tipo cambiare sede, ma senza squalificare il Marocco, che si era posto scrupoli fondati di livello sanitario, non siano una vergogna, ma un vanto delle persone intelligenti”.
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