Brevi: "Io mister? Tutto così veloce"

27.10.2009 08:42 di Marina Beccuti   vedi letture
Brevi: "Io mister? Tutto così veloce"
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La storia di Oscar Brevi è di quelle che nel calcio piacciono, perchè rappresentano l'imprevedibilità di questo sport, che è tutto il suo fascino. Brevi a Torino ha lasciato ottimi ricordi e quando la società due anni fa non gli rinnovò il contratto molti tifosi non gradirono. Nonostante la non più giovane età, il difensore romano giocava ancora con l'entusiasmo e la volontà di un ragazzino, avendo oltretutto dalla sua una grande esperienza. Brevi è tornato al Como (dopo Venezia) da giocatore e ancora non aveva pensato di appendere gli scarpini al chiodo che si è trovato in panchina, al posto dell'esonerato Stefano Di Chiara. TorinoGranata l'ha contattato dopo la sua prima partita da mister (Como-Arezzo 0-0).

Brevi, come si sente da allenatore?

"E' successo tutto così in fretta che ancora mi devo abituare al nuovo ruolo. E' stata una cosa velocissima. Premetto che avevo ancora molto entusiasmo nel giocare a calcio, stavo bene, mi allenavo senza problemi, per cui avrei continuato, però in futuro mi vedevo allenatore. Quando il presidente mi ha chiamato per affidarmi l'incarico di allenare la squadra al posto del mister esonerato, ho subito accettato. In fondo questo è quello che volevo fare a fine carriera. Non ho avuto nemmeno tempo per rifletterci su perchè avevo poco tempo. Ma ho subito preso al balzo questa opportunità".

Dunque si può dire che ha definitivamente chiuso con la carriera da calciatore?

"A questo punto sì, non torno indietro".

Come hanno reagito i suoi compagni, ora ex, al fatto che da un giorno all'altro lei è passato da loro collega a mister?

"Nessun problema, ero il capitano e c'era molto rispetto nei miei confronti, per cui è successo tutto con la massima tranquillità. I ragazzi mi hanno accettato e so che mi seguiranno".

Però in fondo lei pensava ancora da calciatore.

"La scelta mi è costata tanto, però poi ho realizzato di avere 42 anni e che volevo fare l'allenatore, per cui ho solo anticipato i tempi. Chiaro, non è stato semplice appendere le scarpe al chiodo e chiudere la mia vita da calciatore. Sono conscio che questo è un mestiere difficilissimo dove le insidie sono sempre dietro l'angolo, per tutti".

Lei che qualifica ha ora?

Sono allenatore in seconda, avevo preso il patentino di terza quando ero al Torino. Adesso a gennaio andrò a fare il corso a Coverciano per avere il patentino di prima.

Un giorno si vede allenatore del Torino?

"Chi rifiuterebbe la panchina del Torino? Sarebbe un sogno, non solo per me ma per tutti i tecnici. Il Torino rimane una grande società dove non si può mai dire di no. Però desso è presto, sarebbe un punto d'arrivo. Rimane una grande squadra anche in B, vi ho giocato e sono stato capitano. Mi piacerebbe, ma ora ho appena cominciato. Vediamo".

Tra i suoi giocatori (oltre al fratello Ezio, ndr) c'è un altro ex granata che ha lasciato ottimi ricordi al Toro, Ardito. Come lo giudica ora da l'allenatore?

"Con Andrea c'è un ottimo rapporto perchè abbiamo lo stesso tipo di carattere, sempre combattivo e con tanta voglia di fare bene. So che mi seguirà e sarà sempre dalla mia aprte, perchè ci mette il cuore e l'anima nelle cose, come me. Ha lo spirito giusto".

Del Torino cosa ci può dire?

"Partite intere non ne ho viste, ma degli spezzoni di gara sì. Ha una grande squadra, con una rosa ampia ed importante. Non mancherà la A, non la deve mancare una squadra come il Torino. Anzi, colgo proprio l'occasione per fare i miei migliori in bocca al lupo al Toro, che venga subito promosso come merita".

Ha giocato con qualche elemento attuale della rosa?

"Sono andati quasi via tutti i miei ex compagni, quindi conosco solo Ogbonna, con il quale ho disputato anche una partita insieme".

Proprio Ogbonna. Si parla di lui come una grande promessa, che ne pensa?

"Che ha le caratteristiche giuste per emergere. E' uno sempre molto concentrato in campo, ha un gran fisico, è un buon colpitore di testa e possiede degli ottimi pied. Ha tutte le qualità per affermarsi e molto margine ancora di miglioramento, vista la sua giovane età".

Il Como dove vuole arrivare quest'anno?

Visto che siamo penultimi puntiamo alla salvezza per il momento.