Avv. Pollano (Unione Club Granata): "Speriamo nel tifo unito. Sabato senza striscioni o girati al rovescio"
Davide Pollano ha parecchi incarichi nel mondo granata, oltre ad essere giurista ed avvocato nella vita di tutti i giorni, è stato riconfermato da pochi giorni come membro del direttivo dell’Unione Club Granata, è presidente dei Giuristi granata ed è socio di Toro Mio, l’associazione che si occupa da anni di approfondire il discorso sull’azionariato popolare nel mondo del calcio.
TorinoGranata l’ha interpellato per parlare dell’annosa questione che vede coinvolta la Curva Primavera, i Daspo della Questura e l’intrusione dei tifosi avversari, considerati un esperimento sociale da parte della Questura stessa.
“La situazione è ogni giorno più complicata, con l’Inter ma anche con il Napoli, si sono ritrovati fianco a fianco tifosi non proprio pacifici, che hanno compiuto atti minacciosi, mentre in Curva Primavera in genere ci sono famiglie, anziani e bambini, che si sono trovati in una situazione di pericolo. Si riteneva il caso risolto dopo il Napoli, si è ripetuto con l’Inter. I tifosi vorrebbero avere dal Torino Fc una spiegazione, perché non c’era nessun cordone a dividere le due tifoserie avversarie. Da qui è nata la situazione che ha visto i Daspo comminati ai Torino Hoolingans. Noi siamo i primi a combattere la violenza, ma ci è sembrato che gli atti violenti non fossero colpa dei Torino Hoolingans. Ci sono decine di filmati che comprovano che a iniziare ad essere minacciosi sono stati gli interisti, i Torino Hoolingans sono andati solo in difesa dei loro tifosi. La parola esperimento, usata dalla Questura, è una terminologia un po’ strana”.
Per la partita con la Spal si parla di nuove contestazioni, che succederà?
“L’Unione ha consigliato ai nostri club di mettere gli striscioni dalla parte bianca o non metterli proprio, i nostri stanno nei distinti, Primavera o tribuna. Non sappiamo cosa farà la Maratona, se sceglierà questa strada o meno. Speriamo solo che il tifo sia unito”.
Intanto c’è stata la votazione del nuovo direttivo dell'Unione.
“Sì c’è stata l’elezione di 11 membri in rappresentanza di parecchi club. Il precedente direttivo si è dimesso, modificando lo statuto per avere maggiori iniziative. Abbiamo all’interno 107 club, il nostro obiettivo è arrivare a quei quasi 200 gruppi gestiti dal Toro. La nostra missione è di offrire servizi per i club di Torino e fuori città, di avviare un discorso più proficuo con la società. Noi vorremmo fare più cose rispetto a quanto loro ci danno retta. Il tifoso del Toro pretende una certa attenzione, ma è difficile fare comprendere questo in società”.
C’è in atto una sorta di contestazione nei confronti della società, avete mai pensato a come potrebbe essere la situazione pensando ad un dopo Cairo?
“Intanto un dopo Cairo potrebbe essere peggiore, ma non gli interessa vendere perché gestisce lui stesso la società come le sue aziende. A noi piacerebbe un modello tipo Atalanta. Ovvero occorrerebbe investire meglio nel progetto sportivo”.
Della squadra attuale cosa pensa?
“Ero fiducioso di trovarmi in altre parti della classifica. Non so se la partenza con l’Europa League abbia fatto danni. Fiducia a Mazzarri? Finire la stagione va bene, ma al termine lo cambierei. Lui ha il suo modo di giocare, ma ad esempio vorrei vedere in campo il tridente. Osare di più”.
L’avvocato Marengo sta provando a fare una denuncia civile sui fatti della Primavera, potrebbe entrarci nella questione anche l'Unione club granata?
“E’ un discorso a divenire, valuteremo se è il caso che l’Unione Club Granata possa in qualche modo partecipare a questa iniziativa dei tifosi della Primavera. Ci riaggiorneremo”.