Aghemo: "Gaucci? Per carità"

18.02.2010 08:54 di Marina Beccuti   vedi letture
Aghemo: "Gaucci? Per carità"
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L'ex presidente del Torino Beppe Aghemo, ai microfoni di Radio Beckwith, ha parlato del "suo" Torino, squadra della quale si dichiara "Innamorato da sempre". "Quando parlo del Torino non sono sempre obiettivo, perchè sono tifoso", ha dichiarato Aghemo. "Comunque sono ottimista per questa stagione e credo che il Toro ce la farà a venire in serie A. Petrachi ha fatto un ottimo lavoro a prendere questi nuovi giocatori che ci mettono grinta e cuore. Devo dire che se rimaneva Foschi c'era il rischio di andare in Lega Pro".

Cos'aveva Foschi che non andava? Aghemo valuta certi acquisti del mercato estivo: "Penso a due giocatori voluti dall'ex ds granata, nei quali anch'io avevo creduto, parlo di Loviso e Belingheri, che poi si sono rivelati un flop. Con questo reputo Foschi uno dei tre migliori direttori sportivi italiani. Però al Toro non è andata come si pensava. Ho creduto in una cavalcata vincente nel campionato di serie B, purtroppo non è andata così".

Aghemo è ottimista nell'immediato, non tanto per il futuro. "Sia chiaro questa squadra è stata organizzata per la B, in caso di promozione è quasi tutta da rifare. Sperando di tenere Bianchi, che merita la fascia di capitano anche per le sue virtù umane, possono andare bene D'Ambrosio, che è stata un'autentica sorpresa, Genevier, Garofalo e Sereni. Pestrin andrebbe bene anche se è un po' avanti negli anni".

Si sta vivendo il silenzio di Cairo, come vede questa novità in casa Toro? "Direi che è positivo che il presidente non parli. Sono scaramantico, dal momento del suo silenzio la squadra ha cominciato a girare meglio, per cui va bene così. Non perchè dica cose sbagliate, ma ci ha abituati a parlare molto, che alla fine dice sempre le stesse cose".

Per qualcuno il suo silenzio significa disimpegno dalla società per il futuro. "Non credo", ribatte Aghemo: "Sarebbe tragico, perchè dietro a Cairo non c'è nessuno. Questo se lo devono mettere in testa tutti quanti".

E Gaucci? Ha usato il Toro solo come pubblicità personale? "Non credo perchè non ne ha bisogno. Ma io quel nome accostato al Torino non lo voglio sentire. Non possiamo pensare di passare da Cairo a Gaucci. Io mi sono dimesso per Pieroni che ha lavorato con il Perugia di Gaucci".

Intanto è sempre aperta la questione Filadelfia: "Guardi, ho a cuore addirittura più il Fila del Torino, perchè in quello stadio ci ho vissuto una vita. Intanto intendo chiarire che io non ho nessuna cordata pronta a ricostruirlo, perchè per cominciare i lavori e mettere dei soldi bisogna entrare nella Fondazione. Io presentai solo Forieri in Comune, imprenditore romano che mi era stato presentato da un amico comune, il quale era interessato a ricostruire il Fila. Al momento però tutto è bloccato dalle fidejussioni. Fino a che il Comune non trova la soluzione con l'Agenzia delle Entrate, al Filadelfia è tutto bloccato. Si era dato un termine al Comune, fine febbraio, ho quasi la certezza che per quella data non si farà nulla. Poi ci sono le elezioni per cui tutto sarà posticipato nella tarda primavera. Pensare che con un milione, milione e mezzo di euro si potrebbe risolvere la questione. Comunque sono perfettamente d'accordo su quanto scritto dal comunicato emesso dalla tifoseria organizzata ieri".

E noi ci sentiamo di tirare le orecchie a Chiamparino & C. Alla Juve è stato ceduto il Delle Alpi quasi gratuitamente e non ci sono un milione e mezzo di euro per risolvere il contenzioso con l'Agenzia delle Entrate? Vergogna!