A Roma per vincere

26.10.2014 11:12 di Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Flavio Bacile per TorinoGranata twitter @ flavio_bacile
A Roma per vincere
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Archiviata, o quasi, la parentesi europea, c’è da rituffarsi in campionato, questa volta con la consapevolezza che da Roma può uscire un Toro diverso, per consapevolezza, per forza intrinseca, per i protagonisti. L’Europa ha regalato un gruppo a Ventura che è una squadra di calcio, può sembrare poco, ma non lo è affatto. Cambiano i protagonisti, ma lo spartito resta sempre lo stesso, esce Peres, entra Molinaro che disputa una grande partita, fuori la difesa titolare, e Silva, Jansson, Maksimovic mettono in crisi il tecnico per le scelte contro la Lazio, Martinez dimostra che ha ampi margini di miglioramento, tecnicamente è già a buon punto, tatticamente ha ancora tanto da imparare, e Amauri ritrova la porta e il gol. Tutto questo condito dal gioco, che è il viatico naturale per fare un campionato ad alto livello. Vero, a questa squadra mancano alcuni punti, ma dopo la brutta prova di Genova, Ventura ha effettuato alcuni correttivi importanti, e la squadra, che fatica ancora a trovare il gol, almeno per quanto crea, infatti, ora le azioni da rete non mancano, è profondamente cambiata.

Troppe critiche prima?

Non credo, vedere il Toro ieri, e vedere il Toro oggi, prima di trarre un giudizio.

A Roma si va per vincere, non c’è il minimo dubbio, mancheranno Gazzi, Bovo, ed El Kaddouri, per quanto attiene a quelli che si possono considerare titolari, ma i sostituti, danno ampie garanzie. Per quanto attiene alla difesa, Maksimovic o Jansson, dura la scelta di Ventura in questo caso, anche perché significa dare delle gerarchie precise. Entrambi, mi sembra, stanno facendo bene, con lo svedese che ha fatto benissimo nelle ultime due uscite. Vives dovrebbe tornare in cabina di regia, senza dimenticare che Perez, escluso dalla lista Uefa, potrebbe essere l’intuizione di giornata. Quanto a J.S. Mino, personalmente penso possa essere la più bella sorpresa di questo campionato, tecnicamente parla lo stesso linguaggio di Quagliarella, con in più quel pizzico di “follia” che solo i sudamericani sanno mettere sul rettangolo verde. Deve però migliorare in fase di non possesso, senza però alterare le sue caratteristiche, che sono importanti specialmente creare la superiorità numerica nella zona nevralgica del campo.

Quanto alla Lazio, dopo una partenza da brivido, contro Palermo, Sassuolo e Fiorentina, aldilà del risultato finale (tre vittorie), si è vista una squadra più attenta, forse anche meno propositiva, che sta cercando di mettere a posto alcune cose, specialmente in difesa, che obiettivamente non stavano funzionando. A livello di gioco, personalmente non è quello che preferisco, penso possa fare meglio, ma è indubbio che in contropiede siano pericolosissimi.

Il Toro per vincere a Roma deve giocare a calcio, non sarà facile, ma neanche impossibile.