Visto dalla Curva: squadra di sprovveduti
Elvis Bogetti
Al 93° minuto di una partita importante come quella di ieri sera non si può buttare alle ortiche un’occasione come quella capitata a Leon, il quale DOVEVA nascondere il pallone o passarlo a Gasbarroni che era in una posizione migliore della sua per tirare; oppure poteva cercare un fallo, un calcio d’angolo o qualsiasi altra cosa ma non regalare la palla al Lecce il quale in contropiede è stato bravo a sfruttare la possibilità di segnare (e di diventare prima in campionato).
Siamo stati degli sprovveduti perché un match contro la capolista non può essere affrontato con la sufficienza del primo tempo, il tutto perché poi, per cercare di riprendere per i capelli un risultato quasi compromesso si deve fare il doppio della fatica.
Il secondo tempo è stato migliore, Bianchi è un gran giocatore, Gasbarroni fa la differenza, Leon (a parte qualche colpo lezioso e quella stupidaggine a fine partita) ha dato peso all’attacco e Rubin è ritornato a essere quel ragazzo prodigio che avevamo quasi dimenticato. Orrendo è stato il centrocampo: Loviso, Belingheri, Bottone hanno fatto una prestazione irritante. In difesa Ogbonna ha fatto qualche errore di troppo. Sinceramente non mi è dispiaciuto Di Michele, anche se ancora lontano dal giocatore di inizio campionato, e ho trovato positivo lo scampolo di partita di Gorobsov.
Comunque la classifica è corta e non siamo lontano dalla vetta ma non possiamo continuare in questa maniera.
Termino esprimendo un mio parere in merito alla Maratona: non sono d’accordo con i cori e i fischi fatti contro i giocatori, non sento più il calore di una volta della curva, vedo solo e sempre polemica; signori adesso basta. Non è così che diamo una mano alla squadra: una volta anche a Gennaio potevi andare allo stadio in maniche corte perché la Maratona era come un termosifone che con i suoi cori scaldava l’ambiente, lo stadio, il cuore dei giocatori e tirava fuori il meglio di loro.
Polemizzare in continuazione è più facile che supportare, ma questo modo di comportarsi non aiuta i giocatori i quali sono uomini (… diciamo “ragazzi”) che sono facilmente demoralizzabili. Se vogliamo che i ragazzi rispondano ai nostri saluti durante il riscaldamento prepartita (cosa che non hanno fatto ieri sera) dobbiamo stargli vicino nei momenti difficili: la vita è un DARE – AVERE, sempre! (… e questo vale anche per i giocatori).
Inoltre, il sentire sui network che giocare nel Toro è diventato troppo difficile non lo sopporto, ma purtroppo è così. Noi tifosi mettiamo troppe pressioni alla squadra e i risultati sono più difficili da raggiungere. A inizio campionato andava tutto bene, il Toro giocava bene e noi eravamo sempre contenti; appena le cose sono andate peggio si è subito incrinato il rapporto, ma queste cose non possono e non devono succedere.
Il Toro è AMORE incondizionato.