Visto dalla curva: sfiducia
Elvis Bogetti
Per l’ennesima volta siamo qui a scrivere che il Toro ha perso una partita che, tutto sommato, meritava di pareggiare. Il risultato sarebbe stato positivo perché un punto strappato alla Roma in un momento come questo avrebbe avuto il valore dell’oro.
Invece siamo riusciti a perdere all’ultimo minuto di recupero (sicuramente diamo merito a Baptista di aver fatto un gran gesto atletico) ma se avessimo pareggiato non sarebbe stato certo per merito nostro ma per demeriti della Roma. L’organico degli avversari era nettamente più forte, gli infortunati erano numerosi e la loro prestazione è stata sotto tono; noi non siamo riusciti a sfruttare questa occasione.
Novellino ha deciso di togliere le ragnatele a Stellone, nella speranza che facesse come negli anni scorsi e cioè che ci togliesse le castagne dal fuoco, sopperendo con la sua grinta e la tecnica alla nostra carenza di attaccanti che vadano in rete. Il mister inoltre ha sfoderato una formazione che, per tutta la curva, è stata una sorpresa. Si è pensato che WAN volesse far giocare le “Riserve” per punire i titolari (Bianchi, Rosina, Sereni, Colombo, Natali, …) magari per far capire chi comanda. Comunque le scelte tecniche ed il gioco espresso non ha dato i frutti sperati; la squadra probabilmente non sta lavorando bene, non si allena bene, non risponde agli stimoli di Novellino.
Ieri in curva lo spettro della “B” aleggiava nell’aria: in pochi credono che il Toro possa rimanere nella massima serie, sia per il gioco espresso, sia per la grinta vista nelle ultime partite. Ma è ovvio che, con un ruolino di marcia di WAN di 4 sconfitte e 1 vittoria, il popolo granata sia pessimista. Con De Biasi avevamo una situazione di classifica pessima solo per il fatto che gli errori arbitrali sono stati clamorosi, si era rivisto il gioco e prestazioni degne di questo nome. Poi lo sconforto ha fatto entrare la squadra in quel tunnel che Cairo pensava si risolvesse mandando via GdB e richiamando Novellino, ma così non è stato.
Ieri, la prestazione di Stellone, Dellafiore, Ogbonna e Saumel sono state secondo me sufficienti; Rosina e Abate hanno dato un po’ di freschezza al gioco ma senza incidere. Pratali, Diana e Amoroso sono stati impalpabili. La curva ha sostenuto la squadra fino al penultimo minuto poi lo sgomento ha preso il sopravvento.
Il presidente Cairo ha promesso impegno e nuovi innesti per la squadra: noi del Toro non vogliamo che si spendano cifre folli come quelle di Kakà, ma vorremmo che si acquistassero giocatori che abbiano piedi e cuore tali che ci diano la possibilità di non essere sempre sull’orlo del baratro della B.
All'articolo di Elvis è arrivata la risposta di Antonio Cavallo:
"Mi rivolgo al sig. Elvis Bogetti, che mi sembra di capire essere un tifoso della curva, ho letto il suo editoriale e per carità può essere condivisibile ciò che ha scritto. Però io dico a tutti i tifosi del Toro, compreso Elvis, che fanno parte della curva: perche' non dimostriamo alla squadra cosa vuol dire essere granata, avere un cuore granata, essere una famiglia granata! Basta con i discorsi di sfiducia, alziamo i nostri cuori granata al cielo, dimostriamo ai giocatori che cosa vuol dire indossare quella maglia, stringiamoci intorno a loro con tutto il nostro amore, quell'amore famoso che tutti conoscono e fino alla fine ci deve unire un solo grido :FORZA TORO!