Ventura: "A Vicenza per verificare la crescita"
Mister Giampiero Ventura ha incontrato i giornalisti prima di partire con la squadra alla volta di Vincenza, dove domani sera il Torino giocherà la quarta partita di campionato. “Il campo – ha detto Ventura – deve dire quanta crescita c’è stata e quanto ancora dobbiamo fare per migliorarci. Bisogna capire se il macigno è stato sollevato e gettato via e se si è capito chi siamo. Il calcio dice quanti punti bisogna fare per raggiungere l’obiettivo, poi farli all’inizio, a metà o alla fine non ha importanza, però bisogna incamerarli. Ci vuole la giusta mentalità, la conoscenza, la rabbia e la voglia che a fine partita portano la soddisfazione di aver fatto una buona gara e ottenuto il risultato positivo. Bisogna giocare con logica, approcciarsi nel dovuto modo, essere lucidi e consapevoli delle proprie conoscenze”.
L’allenatore granata è soddisfatto di quanto finora i suoi giocatori hanno fatto. “Sono soddisfatto per le dieci-dodici palle gol costruite ad Ascoli, squadra che dopo aver incontrato noi ha fatto bene e quindi ha rivalutato anche la nostra prestazione con loro, poi con il Cittadella abbiamo avuto una leggera flessione che però è servita per capire cosa occorre fare per diventare migliori e infatti con il Varese si è giocato diversamente. Ci saranno ancora altri cali, ma margini di miglioramento ce ne sono in continuazione. Con il Vicenza, cosi come il lunedì successivo con il Brescia, non saranno gare facili, però il Torino non deve pensare a quale avversario incontra, ma alle proprie capacità e conoscenze. I campionati si vincono non con le grandi, ma battendo tutte le altre squadre. In alcuni frangenti sono orgoglioso dei miei ragazzi perché dal primo allenamento ad oggi avremo toppato due sedute di lavoro. E’ fondamentale il comportamento e l’aver capito di essere dei giocatori importanti all’interno di un gruppo importante che lavora in una città e con dei tifosi di primissimo livello”.
Ventura desidera che l’attenzione sia puntata sul gruppo e non sui singoli. “Se si vuole costruire una squadra, degna di questo nome, bisogna pensare a quello che si deve fare e non agli altri, quindi non ha importanza chi gioca, ma come gioca la squadra. Continuando a parlare dei singoli si torna sempre al punto di partenza e non si va avanti. La prima struttura di Toro è già nata. Facciamo un passo indietro e riandiamo alle prime amichevoli quando la critica era soddisfatta perché Vives aveva preso in mano il centrocampo, poi il giocatore ha avuto un’influenza che lo ha debilitato e in seguito ha dovuto lavorare e continua a farlo per ritrovare la forma migliore, così ha giocato Basha ed ha dato il suo contributo. Questo per spiegare che a prescindere da chi scende in campo se si gioca per la squadra ne trae giovamento sia il Torino sia il singolo. Parlando di singoli, anche se non mi piace farlo, Bianchi rimane il capitano e domani sera quasi sicuramente giocherà, ma lui ha le stesse responsabilità di tutti gli altri. In generale se un giocatore va a dieci e un altro a uno è ovvio che giocherà chi può dare dieci, perché non ha importanza chi gioca, ma è fondamentale quanto ognuno può dare, non mi stancherò mai di ripeterlo. La scelta di un giocatore dipende dalle sue caratteristiche, dalla sua forma e dall’avversario che di volta in volta si affronta”.
Sul Vicenza Ventura ha detto: “Ha cambiato modulo rispetto allo scorso campionato e lo ha già cambiato anche in queste prime gare, infatti fino a prima della gara con l’Ascoli ha giocato in una maniera e poi ha cambiato. Il Vicenza ha tanti giocatori che per la categoria sono importanti, come Abbruscato. E’ una buona squadra che è partita con qualche difficoltà (Brescia-Vicenza 2-0, Vicenza-Sassuolo 0-1, ndr), poi con l’Ascoli ha pareggiato e sicuramente ha delle ambizioni, che magari non vengono esternate, e con noi vorrà fare bene. Con il Varese il novantanove per cento dei rischi che abbiamo corso erano dovuti a nostre leggerezze, l’unica volta che il pericolo è dipeso dall’avversario è stato quando a inizio ripresa a Darmian è stato preso il tempo e il giocatore del Varese se ne è andato via. Quindi bisogna evitare le leggerezze e stare concentrati. La crescita avviene per gradi e alle volte capita che per far bene una cosa se ne perda di vista un’altra. Il campionato di B è lungo: qualche segnale sulle potenzialità delle singole squadre c’è stato, ma siamo solo alla quarta giornata e non vi è nulla di definitivo e quello che oggi può sembrare certo domani magari non lo sarà più”.