Tutti i debiti dell'Inter
di Marco Liguori
Debiti per 394,9 milioni di euro, in calo del 6,8%, con squilibrio rispetto ai crediti pari a 32,1 milioni. E’ questa la fotografia dello stato patrimoniale 2007/08 dell’Inter, che ha chiuso l’esercizio con una perdita di 148,3 milioni e un patrimonio netto negativo di 12,8 milioni. Nel bilancio, depositato in Camera di commercio, si nota anche che i costi (pari a 342,5 milioni) hanno superato il valore della produzione (203,4 milioni) di 139 milioni: per ogni euro incassato la società di Massimo Moratti ne ha speso circa 1,7. Tra le voci di spesa desta curiosità la cospicua cifra sostenuta per il Centenario nerazzurro, pari a 2,43 milioni. Esse costituiscono la seconda componente, dopo l’ammontare di 2,7 milioni per consulenze esterne, di quelle amministrative, pubblicitarie e generali. All’interno di queste ultime vi sono compresi anche i 700mila euro complessivi per tutti i componenti del consiglio di amministrazione. In netta diminuzione gli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei giocatori, da 147 milioni a 34,9 milioni, per effetto dell’ultima rata dello “spalmadebiti”.
La radiografia dello stato debitorio interista vede il considerevole aumento dell’81%, delle somme dovute agli istituti di credito, per un cifra complessiva di 82,2 milioni interamente a breve termine. Nella nota integrativa si legge che «i debiti verso banche a breve termine si riferiscono a scoperti di conto corrente presso primari istituti di credito con i quali la società intrattiene rapporti regolati a tassi in linea con il mercato». Nel documento non sono riportati i nomi delle banche. In aumento anche i debiti tributari del 5,1%, che hanno sfiorato i 21 milioni.
Il calo dello stato debitorio complessivo è dovuto in gran parte alla consistente taglio degli “altri debiti” del 52,53%. Essi hanno toccato i 38,3 milioni e sono costituiti da 35,6 milioni per «debiti verso dipendenti e ex dipendenti per competenze maturate e non liquidate». Inoltre, sono diminuite di 16,8 milioni le cifre dovute alla controllata Inter Brand, a cui sono stati ceduti i marchi. «L’importo pari a euro 127.462.363 – prosegue la nota integrativa – si riferisce essenzialmente ai canoni di licenza d’uso dei marchi per l’intera durata del contratto di licenza».
Venendo ai ricavi, si nota l’aumento di 5,3 milioni delle vendite. In esse sono compresi i biglietti allo stadio: quelli per le gare di campionato hanno superato i 9 milioni (+9,04%), mentre gli introiti per i tagliandi della Champions League hanno fruttato 3,3 milioni (+22%). In aumento anche i proventi delle sponsorizzazioni (pari a 30,8 milioni) del 4,14%. Invece, risultano inaspettatamente in calo i diritti televisivi (-1,18%, 90,3 milioni) e quelli tv della Champions League (-22,6%, 23,7 milioni). Diminuiscono da 24 a soli 8 milioni di euro le plusvalenze calciatori, che l’Inter inserisce nei ricavi secondo quanto stabilito dalla Figc: secondo il Codice civile vanno invece collocati tra i proventi straordinari.