Toro, uno scenario che preoccupa
Accantonato l'imbarazzante pareggio di Catania, in fondo basta dimenticarsi dello svolgimento della gara e concentrarsi esclusivamente sul punto strappato sul difficile campo etneo, all’orizzonte si profila la delicatissima sfida interna contro il Siena. Tuttavia non è la partita di domenica che agita le notti dei tifosi granata bensì è la finestra di mercato che si è aperta da qualche giorno a catalizzare le attenzioni della maggior parte dei supporter. L'impressione, condivisa da tifosi e addetti ai lavori, è che la dirigenza granata non abbia ancora imparato dai propri errori, anzi in ogni sessione di mercato la situazione sembra peggiorare. Ecco gli aspetti che lasciano maggiormente perplessi.
Rinnovo di Bianchi
La questione è già stata ampiamente discussa, ma col passare del tempo le perplessità aumentano poichè oltre alla perdita umana, tecnica ed economica si riscontrano ancora una volta le difficoltà del Torino a reperire sul mercato sostituti all'altezza. Più volte sono stati accostati alla squadra granata giocatori come Calaiò, Floccari e Nenè che, senza entrare nelle considerazioni tecniche, non rappresentano un valore aggiunto rispetto al capitano e tantomeno una netta inversione di politica come potrebbe rappresentare l'ingaggio di un giovane giocatore di prospettiva. Inoltre, essendo tutti attaccanti ormai da anni stabilmente in serie A sicuramente avranno delle pretese sull’ingaggio non troppo lontane da quelle di Rolando. Insomma mandare via Bianchi, tra l'altro appetito da molte concorrenti per la salvezza, rappresenterebbe un suicidio che una società già a corto di giocatori validi di proprietà proprio non si può permettere.
Mercato statico e mancanza di visione di lungo periodo
A molti tifosi granata sarà sembrato di vivere un flashback leggendo le notizie di questi giorni sulle trattative portate avanti da Petrachi e soci. Effettivamente, nonostante qualche nome sia stato depennato dalla lista del ds, il grosso dei giocatori trattati oggi sono gli stessi che venivano cercati durante l'estate dell'arrivo di Ventura. Gli altri nomi accostati ai granata appartengono invece alla schiera dei calciatori poco utilizzati dalle altre squadre, rigorosamente italiane. In questo scenario non è in discussione il valore dei giocatori in questione ma quello che possono dare in un futuro prossimo. Infatti ora che la base di giocatori è stata creata non sarebbe forse meglio orientarsi su giocatori che possano assicurare un futuro più roseo alla società? Questo dovrebbe essere il punto focale sul quale la dirigenza farebbe meglio a concentrarsi. Per migliorare la competitività del Toro, in assenza di fondi illimitati, è fondamentale scovare talenti in giro per l’Europa e per il mondo. Infondo, se squadre come Milan e Roma lanciano giovani ogni settimana perché non dovrebbe farlo il Toro invece di pensare solo a come tappare i buchi fino alla fine della stagione? La risposta probabilmente sta nella mancanza di una adeguata rete osservatori. Da anni ormai si discute della necessità di questo tipo di struttura, ma alle parole di Cairo non sono ancora seguiti i fatti. Ad ogni sessione di mercato l’attenzione di tutti i tifosi è massima nel cercare di scorgere anche solo qualche piccolo indizio riguardante un cambiamento verso questa direzione, ma, a quanto pare, la strada è ancora estremamente lunga.