Toro, il profilo di un giocatore. Matteo Darmian
Cresciuto nelle giovanili del Milan, Matteo Darmian è approdato al Toro nell’ estate 2011, dopo due brevi parentesi al Padova e al Palermo. Nonostante la giovane età (23 anni da compiere), è di fatto un tassello inamovibile nell’11 titolare del Toro. Per capire i motivi per cui Ventura lo considera un giocatore fondamentale per la squadra, cerchiamo di conoscerlo meglio attraverso un’analisi delle sue abilità tecnico-tattiche. Dotato di un buon senso della posizione e di un’eccellente abilità in copertura, Darmian fa della disciplina tattica e dell’efficacia nei contrasti i suoi principali punti di forza. Tali caratteristiche lo rendono il terzino destro più importante del Toro e, insieme a Verdi, Ogbonna e Stevanovic, il giovane con i più ampi margini di miglioramento della rosa. La sua carriera, contraddistinta da una decina di apparizioni tra under 20 e 21, è già giunta ad un punto di svolta: l’attuale stagione è il primo vero trampolino di lancio in grado di metterlo in luce nel calcio che conta. La sensazione è che la sua esperienza al Milan, dove ha avuto il privilegio di allenarsi insieme a giocatori del calibro di Nesta e Maldini, abbia giocato e giochi tutt’ora un ruolo fondamentale nel suo processo di crescita. Il terzino classe ‘89 ha dimostrato, infatti, di poter sostenere i ritmi della serie A e di non patire fisicamente i duelli con gli avversari. Cosa gli manca, quindi, per compiere il definitivo salto di qualità? Probabilmente la fase offensiva e il cross. Le sovrapposizioni veloci sulla fascia non sono il suo forte e, sebbene il 4-2-4 non preveda un’eccessiva spinta dei terzini, è indubbio che qualche affondo in più sulla corsia rappresenterebbe un’importante soluzione offensiva per la squadra. Se riuscirà a proporsi con più frequenza in attacco, diventerà un giocatore completo a tutti gli effetti e, a tal proposito, il suo acquisto a titolo definitivo potrebbe essere un’intelligente operazione di mercato. L’ auspicio è che questa stagione lo aiuti, quindi, a maturare ulteriormente e a ritagliarsi uno spazio importante nel cammino verso la salvezza. Se così fosse, da giovane promessa qual è, diventerebbe un giocatore di assoluto valore che Prandelli, vista la carenza di terzini in nazionale, non potrebbe proprio ignorare.