Torino - Parma, le pagelle. Darmian da leccarsi i baffi, El Kaddouri incostante
Gillet 6,5: Felide. In un contesto di ordinaria amministrazione, Gillet dimostra reattività e sicurezza, facendosi trovare prontissimo sui lampi parmensi nella ripresa. È da vero giaguaro l’intervento sulla ribattuta di Coda.
Maksimovic 6,5: Ristabilito. L’inizio di campionato aveva lasciato presagire che la scorsa stagione potesse essere solo un exploit; questa partita dimostra definitivamente che “Maksi” è quello che avevamo ammirato: un giocatore costante, preciso ma soprattuto completo. È ordinato in fase difensivo ed aiuta il reparto, mentre in avanti l’estro c’è e si vede.
Glik 6,5: Neutralizzatore. Il più pericoloso del modesto Parma è Cassano ed è una conseguenza che sia Glik a “prendersi cura” di lui. Lo fa al meglio, lasciandoli pochissimi spazi e possibilità di esprimersi. Il ottimo resto viene da sé. (80’ Jansson 6)
Moretti 6: Silente. Il lavoro silenzioso è quello più utile e Moretti è la dimostrazione lampante. Nessun clamore, nessun acuto, ma tanta sicurezza. L’età avanza e magari la costanza di rendimento verrà meno, ma prestazioni così lo rendono ancora importantissimo.
Bruno Peres 6,5: Richiamato. Molinari si fa male ed è dunque il dirompente brasiliano a prendere il suo posto. Da un suo suggerimento nasce l’azione del gol di Darmian e ciò basta ed avanza per un sufficienza piena. Dopo la prima mezz’ora cala leggermente, ma non si eclissa dal gioco.
Gazzi 6: Muraglia feltrese. La quantità a centrocampo è a appannaggio del ragazzo classe 1983 di Feltre, che torna in campo dopo gli acciacchi patiti nei giorni scorsi. Compie il suo dovere di mediano in maniera assoluta, lasciando poco spazio al superfluo.
Vives 6: Rinnovato. È ancora una volta mezz’ala, ruolo che pare calzargli a pennello. Ancora oggi fornisce una buona prestazione in fase di impostazione, in linea a quella offerta contro l’Helsinki.
El Kaddouri 5: Perché? Capire il perché del rendimento altalenante del belga-maghrebino è materia complicata. Un primo tempo da spaesato in campo è seguito da un secondo tempo breve e poco intenso. Mancava un punto di riferimento a centrocampo che poteva essere lui (69’ Sanchez Mino 6: Urlo strozzato. Meglio del compagno, da dinamicità alla manovra. Manca il gol della tranquillità da pochi metri.)
Darmian 7: Eccelso. Dopo le prestazioni convincenti, arriva anche il gol ad aggiungersi alla solita partita perfetta. Sulla fascia è padrone: se la prende con la tecnica, la grinta, la precisione e la cattiveria. Inutile sprecare altri aggettivi, è lui il nostro Top Player.
Amauri 6: Motivato. Giocare contro la sua ex squadra lo motiva a dare di più. Cerca insistentemente il gol, senza trovarlo. Tuttavia, è elogiabile il suo spirito di squadra, che lo porta a sacrificarsi anche laddove non gli compete.
Quagliarella 6-: Illibato. Manca il gol, ma mancano anche le occasioni. Solo due, belle da vedere ma fuori dallo specchio. In attacco si fa vedere, ma non basta per la sufficienza piena.