Torino-Napoli, le pagelle: esterni sovrastati, Vives invisibile, Santana in confusione. L'attacco si rianima
Torino (4-2-3-1)
Gillet 6: due perle di Cavani poteva anche metterle in conto, ma non tre schiaffi di Dzemaili. Incolpevole sui cinque sigilli partenopei. Dice no sul rigore di Hamsik, l’unica consolazione.
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D’Ambrosio 5: la prova più incolore con la fascia di capitano. Zuniga è una spina costante e si perde anche Hamsik in occasione del raddoppio azzurro. Mette raramente il naso fuori dal suo orticello (56’ Masiello 5,5: non ne azzecca una per 10’ poi prende le misure, piazzando anche il cross che vale il rigore per i granata).
Darmian 5: Ventura lo schiera a sinistra a contrastare Christian “Frecciarossa” Maggio, steso in area dal terzino scuola Milan: due motivi per minare la sua prestazione. Ma anche quando torna sulla destra, viene travolto dal doppio tifone Zuniga-Armero.
Glik 6: mette la museruola ad Insigne e Pandev, ma appare meno incisivo del solito. Impone la sua presenza nella mischia da cui scaturisce il sigillo di Barreto. Negli ultimi 10’ finisce con l’acqua alla gola e sbanda.
Rodriguez 5,5: sfodera prestanza fisica ed esperienza, anche se spesso capitola sulle scorribande avversarie. Quando entra Cavani sprofonda, perdendo il treno utile sul quinto gol, il secondo del suo connazionale.
Gazzi 5,5: mette una pezza in alcuni frangenti, ma con il passare del tempo va in tilt contro la freschezza di Behrami e Dzemaili, letale stasera nella sua zona di campo.
Basha 5: il centrocampo del Napoli è di un’altra categoria. Non è sufficiente la sua volontà. Lento ed impreciso nelle ripartenze, non supporta a dovere il suo compare di abbaiate Gazzi.
Vives 4,5: agisce tra le linee tentando di creare la superiorità numerica, ma finisce presto nel tritacarne partenopeo. Un ibrido che rischia di essere deleterio per il gioco granata (55’ Meggiorini 6,5: un quarto d’ora d’attesa prima di entrare in partita. Poi approfitta della dormita di Britos e supera con freddezza Rosati. Ravviva l’anemico attacco granata).
Cerci 6: alterna il letargo ad alcune fiammate delle sue. Mazzarri gli piazza costantemente una seconda guardia, costringendolo a ripiegare su se stesso. Ha il merito di innescare l’azione del raddoppio. Non è stata la freccia che abbiamo ammirato sin qui.
Santana 5: manda alto un delizioso servizio di Barreto che avrebbe ingolosito un ariete come Bianchi. Denota una gran voglia di stupire, tuttavia semina confusione e dispensa imprecisione. Inspiegabili i 94’ giocati.
Barreto 6,5: lotta contro le rocce azzurre uscendone vincitore. Pennella per Santana e si sblocca sottoporta dopo due anni e mezzo. Non avrebbe disdegnato maggiore supporto dagli esterni (65’ Jonathas 6,5: entra e timbra dal dischetto. Necessita di mettere minuti nelle gambe, però la sua presenza infastidisce le retroguardie).
Ventura 5,5: il Napoli incassa tre sberle. Nessuno lo ipotizzava prima del fischio d’inizio. Certo che cinque pugni nello stomaco fanno male, anche quando tre provengono da un killer non professionista come Dzemaili. Mischia le carte tatticamente, azzecca i cambi, ma restano indecifrabili gli impieghi di un Vives ectoplasma ambulante e Santana abbonato a scontrarsi con i muri avversari. Nel momento più libidinoso, la squadra soffre di vertigini e crolla. Non è la prima volta, anche se l'alibi si chiama Napoli, devastante quando è in vena. Ora i punti salvezza sono da conquistare a Bologna.
Napoli (3-4-1-2)
Rosati 5, Britos 4,5 (80' Armero 6,5), Gamberini 5, Cannavaro 5,5, Dzemaili 9, Behrami 6,5, Maggio 7, Zuniga 6,5, Hamsik 6,5, Pandev 6,5, Insigne 5,5 (65' Cavani 7,5). All Mazzarri 7.