Torino, la calma è la virtù dei forti
Non sempre si può essere d'accordo con le decisioni di Colantuono, a volte le sue "incazzature" sono esagerate ma quando dice che a Torino c'è troppo scetticismo ha ragione. Lasciando perdere la sconfitta di Trieste, ormai archiviata, un passo falso una tantum può capitare, contro il Lecce è mancato il risultato, ma la squadra nel complesso non ha demeritato. Il Lecce in testa non ha fatto vedere cose migliori, sono solo riusciti ad approfittare meglio degli errori altrui, con un Toro a volte spaventato di sbagliare.
Che qualche scelta estiva sia stata sbagliata può essere, sono arrivati giocatori al posto di altri che hanno preferito scegliere vie diverse, però al Toro manca un altro componente, che si chiama serenità. Una quarantina di tifosi che vanno ad urlare il solito "Andate a lavorare" possono essere quasi patetici, un caso isolato di qualche esasperato. Insultare i giocatori dopo un pareggio con la prima della classe sa di manovra destabilizzante, ad opera dei soliti che sanno solo criticare senza costruire, per prendersi qualche titolo gratuito. E speriamo che questa minoranza rimanga tale, se si vuole la A bisogna remare tutti dalla stessa parte.
Il Toro non è ultimo e chi si è illuso di vincere tutti i 42 match solo perchè ha Bianchi, Di Michele e Sereni, si sbaglia di grosso, persino l'Inter stellare ogni tanto prende una buca. Lasciamo lavorare la squadra in santa pace e con un sorriso in più, come chiede Colantuono. Forse anche lui si addolcirà con uno sguardo più sereno. Chi viene al Toro deve portarsi dentro un bel ricordo, la nostalgia, non la voglia di scappare.