Torino, è il momento di agire
Pensare e valutare prima di agire è un comportamento responsabile e saggio, ma pensare troppo diventa immobilismo. Ormai la passata stagione è archiviata, e se eventualmente i verdetti del campo saranno mutati dalle decisioni della Procura federale sportiva si vedrà al momento opportuno, adesso bisogna pensare al futuro. Cairo deve fare chiarezza prima di tutto se vuole o meno un direttore generale e di conseguenza su quello sportivo. La società ha bisogno di punti fermi e unità d’intenti. Il fatto che il calcio sia piombato nel caos sicuramente non aiuta, ma il Torino ha necessità di essere ristrutturato nel più breve tempo possibile, altrimenti non si può svoltare e ripartire.
Trarre insegnamento dagli errori passati è fondamentale per non ripeterli più. La fiducia e la stima devono improntare i rapporti fra le varie componenti: presidente, dirigenti, allenatore, staff tecnico e medico e giocatori. Costringere a matrimoni forzati è deleterio, molto meglio separarsi se c’è anche qualche piccola divergenza. Solo un gruppo unito, capace di individuare obiettivi ben precisi, dà garanzia di successo. Ufficialmente il mercato inizierà solo il 1 luglio, ma le trattative sono in corso da mesi. Utilizzare ancora del tempo per prendere le decisioni che sono a monte dell’impostazione della prossima stagione significa continuare a perseverare negli errori del passato.
Ricucire il rapporto con i tifosi che si sentono traditi è possibile solo se si effettua un confronto chiaro, immediatamente seguito da azioni coerenti e mirate. Fra neppure un mese e mezzo ci sarà il raduno che darà inizio alla preparazione estiva, fondamentale per impostare atleticamente la prossima stagione. Per quella data è indispensabile fornire all’allenatore almeno l’undici di base e il cinquanta per cento delle riserve, altrimenti si ripeterà l’errore dello scorso anno che poi a catena ha generato altri errori, che hanno determinato il fallimento della passata stagione. Il primo passo giusto verso il futuro sarebbe che lunedì venisse convocata una conferenza stampa per presentare il direttore generale, quello sportivo – confermando o meno quello attuale – e il nuovo allenatore.