Tifosi sull'orlo di una crisi di nervi per il mercato

Mancano poche ore alla partenza per il ritiro e scema sempre più la possibilità che Ventura abbia a disposizione l'ottanta per cento della squadra costituita da elementi che la rendano adeguata ad affrontare la serie A e a rimanerci.
12.07.2012 11:45 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Tifosi sull'orlo di una crisi di nervi per il mercato
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Canta che ti passa suggerisce un modo di dire popolare per lenire le preoccupazioni e i timori. Ecco cosa possono fare i tifosi, Ventura e i giocatori che già sono nella rosa del Torino e che attendono rinforzi indispensabili, ma che per il sadismo del mercato non sono ancora arrivati. L’attuale squadra granata non è adeguata per affrontare la serie A perché mancano titolari e riserve in tutti i reparti. Dal 26 maggio, ultima giornata di campionato che ha sancito l’ufficialmente che il Torino ritornava in serie A, sono passati quarantasette giorni e di nuovi giocatori ne sono arrivati tre: Gillet, Brighi e il giovane Migliorini. A questi vanno aggiunti Darmian, Glik, Stevanovic, Verdi, Basha e Meggiorini che erano già presenti lo scorso anno e che dopo il rinnovo delle comproprietà sono tornati e l’unico ad essere stato comprato definitivamente è Meggiorini. Se proprio si vuole abbondare si possono inserire nell’elenco anche Rubin, Pagano e Gorobsov che sono rientrati dai prestiti ed infine i giovani Primavera, Alfred Gomis, Barbosa e Diop, che sono stati aggregati alla prima squadra. Bisogna proprio essere delle ugole d’oro per far passare con il canto la preoccupazione che la squadra non è adeguata per affrontare la serie A con l’obiettivo di restarci.

E’ vero che il calciomercato chiuderà i battenti il 31 agosto alle 19 e che sono ben poche le squadre che possono annoverare affari chiusi e volti nuovi in rosa, ma di giorno in giorno il numero delle trattative concluse aumenta e il Torino si trova ancora impegolato in lunghe discussioni che sembrano sempre ad un passo dalla svolta positiva e poi immancabilmente si arenano. “E’ evidente – ha affermato Ventura domenica sera quando la squadra si è ritrovata per il pre ritiro - che è importante essere ben strutturati sin dall’inizio, così da poter lavorare dal primo allenamento del ritiro di Sappada con l’organico il più possibile completo, come è successo l’estate scorsa”. Il mister non pretende la luna, infatti, parlando del futuro e del mercato nella conferenza stampa che precedeva l’ultima partita dello scorso campionato aveva detto: “Ho chiesto qualche giocatore, tutti sono raggiungibili dal punto di vista economico e tutti entusiasti di venire a lavorare qui con me”.

Chiudere al più presto la trattativa per Gazzi non è impossibile, ma serve uno sforzo fattibile. Prendere un terzino sinistro, degli esterni alti che sono imprescindibili per il gioco di Ventura e una punta che segni con costanza significa mettere l’allenatore nella condizione di poter lavorare.  Senza scordare che manca il secondo portiere, un difensore centrale e un altro mediano. Nessuno si aspetta che arrivino Iniesta, Messi o Piquet, ma per dirla con parole di Ventura: “Servono giocatori che abbiano fame e che ritengano il Toro un punto di partenza. Non servono grandi nomi se non hanno le caratteristiche umane giuste, oltre evidentemente quelle tecniche”. Cairo aveva promesso che per la partenza del ritiro di Sappada avrebbe dato al mister l’ottanta percento della squadra formata, mancano ancora poche ore e la speranza è l’ultima a morire.