Quello che di Mou non è stato capito
Il diminutivo ha il sapore di una caramella dolce, lui è tutt’altro che così, anzi è frizzante, come i bonbon estivi che danno immediata freschezza appena si sciolgono in bocca. Il tecnico portoghese dell’Inter, quello che non è un pirla per intenderci, ha detto cose che poteva evitare anche perché è inutile parlare davanti ad una platea che non capisce il senso del discorso, o meglio fa finta di non capire. Mourinho se l’è presa con la “manipolazione mediatica”, chiamata addirittura “prostituzione intellettuale”, non con i colleghi allenatori, a parte Ranieri e Spalletti che si sentivano due c. o bischeri perché per loro il rigore su Balotelli non c’era. Però quasi tutti i suoi colleghi hanno preso le distanze dal collega, tranne Novellino, come vedremo più avanti.
Mou semplicemente voleva dire che spesso i critici spostano l’opinione pubblica a seconda degli interessi di cortile, facendo passare per “carnefice” qualcuno, mentre altri vengono assolti perché benvoluti da un certo sistema mediatico. Balotelli è un po’altezzoso, ma se andiamo a vedere la partita di Coppa Italia contro la Sampdoria, si ha avuta l’impressione di una caccia all’uomo, poi Balotelli s’è fatto male da solo inerpicandosi sul palo (a proposito, non c’era nulla di male a dire, in diretta Rai, che aveva preso un colpo forte alle parti basse, s’era capito benissimo che non aveva battuto la testa). Lo stesso successe a Gilardino con il suo gol di mano contro il Palermo. Il Gila non si era comportato bene, aveva fatto il furbo quando migliaia di italiani avevano visto il pugno ben assestato alla palla che era entrata in rete, ma ancora adesso porta le conseguenze di un atto che non è poi così raro sui campi di calcio.
L’Inter lassù sta cominciando a dare fastidio, così Mourinho, che è venuto a pontificare dall’estero, in una nazione che al momento ha poco da insegnare agli altri. L’unico che l’ha sostenuto tra i colleghi è stato Novellino, che ha detto di moderare i toni, ma ha sostenuto anche il mister interista dicendo: “Siamo simili perché diciamo sempre quello che pensiamo, per questo a volte siamo antipatici”. Che Novellino non è, perché ha l’aria del duro con sentimento.
Il Torino sabato sera ha in mano non solo le sue sorti riguardo alla salvezza, ma possiede anche le chiavi del campionato, un suo eventuale risultato positivo placherà le polemiche e i sospetti dei nerazzurri, a sottolineare che Mourinho ha sbagliato ed il calcio italiano ha davvero voltato pagina.