QUELLE EMOZIONI che fanno riflettere
Tutti ieri sera abbiamo avuto i lucciconi agli occhi per la partita tra Fiorentina e Milan dedicata a Stefano Borgonovo, malato di Sla. La gara del Franchi è stato il fischio d’inizio di quella che dovrebbe essere la lotta vera contro questa terribile malattia, che sembra colpire in particolare gli sportivi. Il pubblico gigliato ha dato la risposta riempiendo lo stadio, così come i vecchi compagni di Stefano, sia viola che rossoneri. Ha fatto tenerezza lo spregiudicato Ruud Gullit che non ha saputo contenere le lacrime, la dolcezza del “duro” Fatih Terim, che ha lasciato la nazionale turca per non mancare all’appuntamento, anche se lui non ha mai lavorato con Borgonovo, ma è stato comunque allenatore sia della Viola che del Milan. E’ stato emozionante vedere un Roby Baggio tenero e amorevole che ha fatto fare il giro di campo al suo ex compagno così sfortunato. Antognoni è arrivato in ritardo dalla Moldavia, dove si trovava con la Under 19, ed ha ancora incantato nella sua mezzora di gioco, dove è ringiovanito di vent’anni e sembrava ancora quel “ragazzo che correva guardando le stelle”. Due dei più grandi numeri dieci della Fiorentina e non solo, del calcio italiano.
La tenerezza più grande è stata tutta per Stefano, ormai immobilizzato su quella sedia a rotelle dopo che la “stronza”, come lui chiama la Sla, l’ha ridotto così. Ma da buon attaccante anche nella vita Borgonovo continua ad essere temerario, come ai tempi in cui correva nell’area di rigore avversaria per buttare nel sette i suoi gol. Ora vorrebbe alzarsi dalla sua sedia di dolore per continuare a correre dietro ad un pallone, invece per lui parlano solo più gli occhi, pieni ancora di curiosità per la vita e l’amore per la sua famiglia ed il calcio. Stefano è riuscito a commuoversi, ma allo stesso a sorridere alle prodezze dei suoi ex compagni, un po’ imbolsiti rispetto a quando erano tutti giovani e spensierati. Ha chiesto a Baggio di tirare il rigore e lui l’ha fatto, ha fatto il giro di campo e il pubblico gli ha dedicato una standing ovation da brividi, anche se i viola non hanno dimenticato il loro solito nemico al coro: “Chi non salta bianconero è…”.
La Sla è una brutta malattia, due anni fa si parlava di tremila malati, ora siamo passati a cinquemila, è facile far finta di nulla, ma non è più così, perché se la ricerca non farà passi avanti il numero delle vittime salirà in modo esponenziale. Come ha ricordato giustamente Nappi, che aveva già partecipato ad una partita analoga a Marassi per Signorini, poi deceduto. Facciamo in modo che non si giochi una partita una tantum per ricordare il problema, ma che sia solo il fischio d’inizio di una lunga battaglia per trovare i rimedi a questa terribile malattia che non lascia scampo.
Borgonovo, con questo match, ha dato il via alla sua Fondazione, perché lui spera ancora di guarire e il successo più bello sarebbe che un giorno potesse dare un calcio alla sedia a rotelle e prendesse per mano Baggio per andare a fare gol nelle aree avversarie. Al momento questo rimarrà un sogno, ma facciamo in modo che non resti un’utopia, bensì diventi realtà. Con la buona volontà si può ottenere tutto e il calcio ancora una volta è stato generoso. Quel calcio antico che può ancora mandare messaggi ricchi di passione e umanità.
Grazie Stefano, nella tua sofferenza, che da ora in avanti è anche nostra, ci hai dato un sorriso vero di speranza. E chi se ne frega se ogni tanto si perde, la vita va oltre ad un semplice risultato matematico. Infatti ci siamo persino dimenticati il punteggio del match: ha vinto la Fiorentina 4-1 con doppietta di Pazzini, rete del cosiddetto oggetto misterioso Da Costa, più uno splendido gol di Nappi, che ne ha segnato un altro, ma è stato annullato perché ha colpito il pallone con la mano. Ma quella mano che ha calciato il pallone in rete è stato quasi un simbolo: cacciare la Sla