Padova, Carron: "Il Toro è da A, ma noi vogliamo la vittoria"
Ebbene sì Franco Lerda questa settimana sognerà ancora la bella vice presidente del Padova, Barbara Carron, perchè gli rievocherà l'incubo dei playoff vissuti con la Pro Patria, persi proprio contro i veneti. E domenica Lerda sogna la rivincita, considerando che perdere i playoff con il Torino sarebbe una tragedia. Barbara Carron ha molta stima in lui e Petrachi: "Li conosco e so quanto valgono, sono un ottimo allenatore ed un grande direttore sportivo. Darò loro la mano e gli farò gli in bocca al lupo, come faccio sempre con gli avversari". Come aneddotto la vice presidente dei Patavini ricorda che l'unico a non avergli stretto la mano è stato Novellino sabato scorso: "L'avrà fatto per scaramanzia", lo giustifica la vice presidente. E' sempre stato un tipo strano Monzon.
A Padova si vive con entusiasmo questa settimana, a Torino si palpa più tensione e l'arma degli avversari dei granata potrebbe essere proprio la tranquillità. "Certo, non abbiamo la pressione del Toro e avremo tanti tifosi al seguito, i 1500 biglietti non bastano riguardo alle richieste (ma la società granata non ne concederà altri, ndr). Noi veniamo a Torino per vincere e possiamo contare su due risultati utili su tre. Anche se in trasferta abbiamo vinto solo due volte, a Pescara e Sassuolo. Tuttavia ci troveremo di fronte una squadra fortissima, anzi mi stupisce di non trovare il Toro già ai playoff. Noi abbiamo fatto una grande gara contro il Livorno e siamo rientrati in corsa. Comunque mi voglio godere la partita nel vostro bellissimo stadio". Eppure il Padova non pensava proprio di trovarsi dov'è ora a inizio campionato: "Assolutamente no, noi contavamo di salvarci in modo tranquillo, dopo siamo riusciti a divertirci, per me comunque il Torino merita la A".
La svolta c'è stata con l'arrivo di Dal Canto: "Ha sicuramente cambiato la squadra, dando fiducia a quei giocatori che Calori non considerava, come Italiano, che è stato fondamentale ed è un regista incredibile. Senza contare El Shaarawy, uno splendido giocatore che mi ha fatto divertire, peccato per il suo infortunio di metà stagione. Dal Canto rimarrà? Non lo so, cominceremo a parlare del futuro dopo la fine del campionato, ma il nostro presidente ha intenzione di continuare con lui. Il mister è del mio stesso paese, ci parliamo in dialetto". C'è anche Foschi eccitato da questa sfida, che in settimana sembrava aver dissotterrato l'ascia di guerra, ma ora appare più tranquillo. "Non posso entrare nel merito di una questione che riguarda solo lui. Da parte mia mi auguro che sia solo uno spettacolo ed una bella festa, in fondo il calcio è un gioco". Non si sa ancora nulla del futuro di Foschi, che ha deciso di firmare per un solo anno ed è appetito da altre squadre, in primis l'Atalanta.
Barbara Carron non è ancora riuscita ad avere il via libera dallo stesso ds per vivere una partita in panchina, un suo grande desiderio: "Sì, mi piacerebbe provare questa esperienza, ma Foschi me l'ha sempre negata. E' il solito discorso che non siamo ancora preparati nel calcio ad avere una donna dirigente, ma credo che nell'immediato futuro possiamo dare un'impronta diversa, quando ci sarà un ricambio generazionale e le donne troveranno finalmente il loro spazio". E le signore nel calcio sanno come stemperare la tensione, per cui lo sport ne gioverebbe senza dubbio. E domenica Barbara Carron saprà come rendere più gradevole questa sfida, dai toni duri, ma che in fondo è pur sempre una partita e un sorriso può aiutare ad accettare qualsiasi risultato arriverà.