Novellino, il mestiere del mister

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di Paolo d'Abramo

La settimana che passa è una notte tra la partita giocata e quella che verrà. L’attesa di questi giorni è la speranza della conferma, dopo l’Udinese, la rete di Dellafiore che ad alcuni è sembrato un caso e  invece non lo è. Gli schemi dell’allenamento, le soluzioni possibili e il gioco a nascondersi di Novellino, un asse d’equilibrio tra le notizie da trasmettere e quelle da mascherare, è il gioco delle parti.

Il Torino sta crescendo e possiamo dirlo, sale in convinzione dei propri mezzi e unità del gruppo. Gli sforzi del mister e di Foschi hanno creato un clima positivo, quel che ci voleva, ed ora serve continuare per non rompere l’incantesimo. Cagliari è una tappa difficile, contro una squadra tosta guidata da un uomo capace. Una “squadra” nel senso di gruppo affiatato con alcune individualità tecniche di spicco ed un pubblico caldo, guarda dall’alto un panorama che sa quasi d’Europa.

E l’impegno di Cagliari arriva a proposito per saggiare la consapevolezza del Toro di oggi. Non possiamo prevedere cosa deciderà Novellino per la formazione ma per certo qualche idea è già stabilita, anche se nascosta nella testa del mister. Proviamo ad ipotizzare. Dietro, con il probabile rientro di Colombo dopo la giornata di stop per squalifica, si potrebbe vedere Dellafiore nel suo ruolo naturale di centrale magari affiancato da Pratali. A centrocampo serve controllare i movimenti del fantasista rossoblu scelto da Allegri e non cadere in inferiorità numerica oltre che di ritmo rispetto ad una mediana avversaria che ha qualità, fisiche  e tecniche. Davanti potrebbe partire Rosina dal primo minuto insieme a Bianchi. Rolando è un patrimonio importante per il Toro e sa di esserlo, tenerezza e rabbia nelle giuste dosi, da infondere per portarlo al massimo del rendimento e della convinzione, mentale e fisica. Questo è uno dei tanti compiti dei tecnici e dei tifosi, di quegli impegni che rendono piacevole e struggente la passione.