Ljajic si, Ljajic no: sfumato Giaccherini il Toro costretto a sperare nel serbo

13.07.2016 01:00 di  Alex Bembi   vedi letture
Ljajic si, Ljajic no: sfumato Giaccherini il Toro costretto a sperare nel serbo
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© foto di Federico De Luca

Il tergiversare delle ultime settimane ha spazientito il Torino, che aveva pronto un piano di riserva dopo i tentennamenti esasperanti di Adem Ljajic e del suo entourage: Emanuele Giaccherini. L'azzurro, già seguito prima dell'europeo, è però ad un passo dal Napoli di Sarri e la società granata rischia di trovarsi nella spiacevole condizione di dover tornare a bussare alla porta, ancora semi aperta, del fantasista serbo di proprietà della Roma. Perchè Ljajic sembra non aver detto un no, chiaro, secco come si è detto nei giorni precedenti, ma semplicemente avrebbe ricevuto consigli poco saggi, sulle possibilità di restare alla corte di Spalletti per giocarsi le proprie carte, ma avendo una mano pessima. Ed ora che la Roma ha chiarito, improvvisamente il Toro non è più un'idea così brutta... un'ennesima inversione di rotta che di certo non fare stendere un tappeto rosso sotto la Mole, semmai Adem dovesse poi firmare per il Toro: sin da subito occorrerà deliziare con i colpi che ha nel bagaglio tecnico i tifosi, stizziti per il lungo tira e molla.

Brutto colpo invece perdere Giaccherini, con il Ds Petrachi basito dal blitz con cui il Napoli, in una sola giornata, gli ha soffiato l'esterno ex Bologna. Trattato per settimane, per Giaccherini si era arrivati quasi alla firma, dopo raggiunto l'accordo con il Sunderland: 1 milione e 600 mila euro, spalmati in due anni. Invece Giuntoli ha tirato fuori un assegno cash da 1 milione e mezzo di euro firmato Aurelio De Laurentis e gli inglese hanno accettato pure di fare lo sconto, con il giocatore che, pur apprezzando la destinazione Torino, non può certo restare insensibile al fascino campano che quest'anno vanta oltre a mare e sole anche un giro di giostra nella competizione internazionale più importante per i club europei: la Champions League.

Se tutto dovesse andare male comunque, il piano C è pronto visto che pare già partito il primo sondaggio per Saponara: la richiesta è alta, sui 13 milioni di euro e tra l'altro, obbligherebbe Mihajlovic a cambiare il modulo di cui si parla dal suo insediamento. Non una mossa disperata, ma quasi: attendere in questo caso si è rivelato controproducente e il Toro ora ha bisogno di dare un segnale. Chiudere un colpo o due perchè la piazza, capace di portare 5000 mila persone al primo allenamento nonostante i 40 gradi del capoluogo piemontese in luglio, potrebbe mutare a breve umore.

Alex Bembi