Le pagelle di Torino-Pescara
TORINO (4-4-2):
Rubinho 6.5 - Spiace non potergli dare mezzo voto in più, nonostante l'importantissima parata sul rigore calciato da Sansovini nel finale, che chiude definitivamente la partita, ma sulla valutazione pesano le troppe incertezze palla al piede, tra rinvii e bizzarri tentativi di fútbol bailado (particolarmente irritante e rischioso quello su Sansovini al 26' della ripresa).
D'Ambrosio 6 - Impiega circa un tempo di gara a prendere le misure al dirimpettaio Petterini. Non tra i più brillanti, prestazione per lo più prudente e ordinata dopo alcune gare opache (dal 31' st Cavanda sv - Troppo pochi i minuti in campo per valutarlo, ma è più che discreto l'impatto all'esordio assoluto in maglia granata).
Rivalta 7 - Prova da leader difensivo, seppur in compartecipazione con l'altrettanto carismatico ed efficace compagno di reparto; suo il salvataggio di testa sul pericoloso traversone di Sansovini a fine primo tempo, di lì in avanti offre una prestazione vicina alla perfezione. Sempre presente e ben calibrato sui tentativi d'assedio pescaresi, riesce a segnalarsi come alternativa importante nel ruolo.
Ogbonna 7 - Sovrasta per lo più l'avversario diretto Sansovini, e, al di là di un paio di bambole collettive durante la prima metà del primo tempo, si rivela decisivo negli anticipi e nei recuperi, imponendosi ancora una volta sia fisicamente sia dal punto di vista tecnico. Aggiunge alla grande prova l'apertura da cui nasce il 2-1 di Antenucci.
Garofalo 6.5 - Non sempre irreprensibile in appoggio e nelle iniziative palla al piede, è come sempre indomito nell'aggredire l'avversario e ripartire. Corsa e sostanza di gioco come sempre prodotte in eccellente quantità, è una delle anime pulsanti di questa squadra.
Pagano 6 - Alterna ottimi fraseggi con Garofalo, i mediani e Antenucci a momenti attestantisi tra l'eccesso di zelo e una qualche frettolosità nell'iniziativa. Suo l'assist per De Vezze, la condizione ottimale appare vicina (dal 22' st Bianchi 7 - Svolge a dovere il proprio mestiere, ovvero risultare decisivo sotto porta. Da centravanti autentico l'anticipo su Zanon in occasione del 3-1, perfetto nel tempismo e nell'istinto, sulla diatriba con Lerda sospendiamo il giudizio, fino a quando non avremo maggiori elementi di conoscenza a disposizione).
De Vezze 6.5 - Fa susseguire momenti di buona ispirazione nel palleggio e nell'impostazione di gioco a palloni persi futilmente e iniziative concepite superficialmente. Talvolta superficiale nel filtro, importantissimo però il suo tempismo in occasione del gol del momentaneo pareggio.
De Feudis 6.5 - Sensibili miglioramenti nel lavoro oscuro rispetto alle ultime uscite, l'ex-Cesena contribuisce positivamente anche alla costruzione di gioco, dando vita a buone triangolazioni con esterni offensivi e punte. Più sciolto e intuitivo rispetto alla maggior parte dei casi, poche le sbavature.
Lazarevic 7.5 - A un buon primo tempo segue una ripresa semplicemente straordinaria, durante la quale l'ala slovena, appena 21enne, pone sulle proprie spalle la responsabilità dell'iniziativa di squadra in numerosi frangenti, sfruttando a dovere la propria velocità e travolgendo letteralmente gli avversari diretti, profondendosi inoltre in un grande contributo in copertura; il risultato è quello di riuscire a tenere il Pescara quantio più possibile lontano dalla porta granata, impegnandone e stancandone viceversa i protagonisti. A tratti immarcabile, decisivo il suo contributo in occasione del 3-1.
Antenucci 7 - Suggella la prima rete in maglia granata con una prestazione da attaccante completo e moderno; bravo a muoversi senza palla, fungendo da sponde per la linea mediana e gli esterni, sgomita e si sacrifica senza remore, mostrando notevole senso tattico. Paradossalmente meno brillante proprio in fase conclusiva: sullo 0-0 si attarda troppo nello scagliare il pallone verso la porta difesa da Pinna, favorendo il recupero avversario, rischiando peraltro di ripetere il pasticcio quando invece, a inizio ripresa, arriva il gol (dal 45' st Pellicori sv).
Sgrigna 5.5 - Non decolla mai la sua prova, né da seconda punta né quando si decentra verso sinistra dopo l'ingresso di Bianchi. Troppo intento a cercare la porta, quasi sempre con improbabili conclusioni da fuori area, appare viceversa poco propenso a propiziare l'azione altrui con il movimento e gli inserimenti senza palla. Pur determinato e caparbio nel puntare l'avversario nell'uno contro uno, tende a rallentare la manovra offensiva granata per mezzo di qualche rivedibile leziosismo.
Allenatore Franco Lerda 7 - Imprime finalmente alla squadra quel carattere che era venuto per lo più a mancare da dopo lo scorso dicembre, incanalando positivamente la gara anche grazie a un pizzico di spregiudicatezza tattica, tenendo in campo contemporaneamente Antenucci, Sgrigna, Lazarevic e Bianchi durante gli ultimi 25 minuti. Ben schierata la difesa, in grande crescita la mediana; l'importante ora è che si risolva al più presto la supposta rottura con Rolandinho, istanza imprescindibile affinché la china si possa risalire.
PESCARA (4-4-1-1): Pinna 5.5; Zanon 5, Olivi 6, Diamoutene 5.5, Capuano M. 5.5; Gessa 6, Tognozzi 5.5 (dal 18' st Nicco 6.5), Cascione 6.5, Petterini 5.5 (dal 34' st Stoian sv); Giacomelli 6 (dall'11' st Maniero 5.5); Sansovini 5. Allenatore Eusebio Di Francesco 6.