La Roma in trasferta non brilla, mentre il Toro in casa è più tosto
Il ciclo di fuoco del Torino inizierà con la Roma, che dopo un periodo nero dalla diciannovesima alla ventiquattresima giornata, dove pareggiò solo con Inter e Bologna e perse con Napoli, Catania, Cagliari e Sampdoria che costò il due febbraio, dopo la gara con i sardi, la panchina a Zeman in favore di Andreazzoli, sembra essersi ripresa. Anche se la sconfitta con il Palermo, allora ultimo in classifica, e il non brillante pareggio nel derby ottenuto però in rimonta, ma dopo che la Lazio al 49’ aveva fallito un calcio di rigore con Hernanes e dal 69’ era rimasta in dieci per l’espulsione di Biava, indicano che i giallorossi anche per questa stagione non hanno trovato un equilibrio che permetta loro di ottenere i risultati che a inizio stagione erano stati ipotizzati. Per quel che riguarda i granata il girone di ritorno è praticamente in linea con quello d’andata avendo nella prima parte del campionato in dodici partite accumulato quindici punti e nella seconda sedici.
Il confronto fra granata e giallorossi a primo acchito indurrebbe a pensare che sia la squadra di Andreazzoli ad essere favorita, però in trasferta la Roma non ha ottenuto grandi risultati in questo campionato, mentre la squadra di Ventura in casa ha ottenuto 22 dei 36 punti che ha in classifica. Infatti il Torino ha 36 punti con una media 1,19 considerando però 37 punti, quindi anche quello della penalizzazione, in casa ha collezionato 6 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte. I granata nelle quindici partite casalinghe hanno realizzato 20 reti e subite altrettante, in totale i gol fatti sono stati 39 e quelli incassati 43. Davanti al proprio pubblico non hanno segnato con Palermo, Sampdoria, Cagliari, Udinese e Inter (tre pareggi con Palermo, Sampdoria e Udinese e due sconfitte con Cagliari e Inter) e non hanno incassato gol da Pescara, Udinese, Bologna, Chievo, Sampdoria, Palermo e Lazio (quattro vittorie con Pescara, Bologna, Chievo e Lazio e tre pareggi con Udinese, Sampdoria e Palermo). Mentre la Roma ha 48 punti con una media di 1,54 a partita e in trasferta ha collezionato 6 vittorie (1 a tavolino con il Cagliari), 2 pareggi e 8 sconfitte. I giallorossi nelle sedici trasferte hanno realizzato 28 reti (3 per la vittoria a tavolino) e subite 31, in totale i gol fatti sono stati 61 e quelli incassati 52. Lontano dalle mura amiche non hanno segnato con Palermo, Catania e Chievo (tre sconfitte) e non hanno subito gol solo dal Pescara (vittoria).
All’andata il Torino dalla Roma fu schiacciato nella propria metà campo e, per essere onesti fino in fondo, a ridosso dell’area e solo sporadicamente riuscì a fare qualche incursione nella metà campo giallorossa. Per settanta minuti la difesa formata da Darmian, Glik, Ogbonna e D’Ambrosio e il portiere Gillet riuscirono a respingere il tiro al bersaglio, ma alla fine dovettero arrendersi a Osvaldo (rigore) e Pjanic, e sarebbe potuta finire ben peggio in termini di gol subiti se Totti e compagni fossero stati un po’ più precisi nei tiri in porta. Che la partita fu quasi a senso unico lo confermano anche i dati rilevati da Panini Digital e pubblicati sul sito ufficiale della Lega di serie A: la percentuale di possesso palla fu 58 per la Roma a 42 per il Torino; le palle giocate 687 a 456; la percentuale dei passaggi riusciti 72,9 a 59,6; la supremazia territoriale 16’:04’’ a 6’:22’’; i tiri verso la porta 24 a 8 e quelli nello specchio 9 a 4; con una percentuale di attacco alla porta di 55,7 a 37,5; la percentuale della protezione dell’area fu di 62,5 a 44,3; la percentuale della pericolosità 75,5 a 28,1; gli angoli battuti 9 a 4; i falli commessi 7 a 15.
La Roma che si presenterà all’Olimpico di Torino sarà molto diversa da quella dell’andata perché Andreazzoli le ha dato un’impronta più attenta in difesa e meno aggressiva in attacco rispetto a quando era allenata da Zeman. Questo però potrebbe causare maggiori problemi al Torino che patisce le squadre che chiudono gli spazi e il restare ad attendere il momento giusto per partire in contropiede, tipico dell’impostazione di Ventura, non è detto che possa essere attuato come il Torino cerca sempre di fare poiché i vari Totti, Lamela, Osvaldo (anche se non è in sintonia con l’ambiente e ultimamente gioca poco), Destro, tanto per citare alcuni nomi, in qualsiasi momento possono ribaltare la manovra e divenire particolarmente insidiosi e pericolosi. Starà a Ventura e ai giocatori trovare le soluzioni migliori per riuscire ad offendere senza esporsi troppo al contropiede della Roma e dovranno anche stare particolarmente attenti in difesa perché non sempre i giallorossi sono precisi nel tiro finale, ma hanno più di un giocatore che è in grado di far compiere alla palla la traiettoria che diventa imprendibile per qualsiasi portiere, così come gli attaccanti granata dovranno essere molto attenti nello sfruttare qualsiasi occasione capiti loro di tirare in porta: Stekelenburg è un discreto portiere, ma qualche errore capita che lo commetta.