La prima volta senza di te. Il momento surreale di tornare in campo... da Meroni ad Astori

06.03.2018 11:02 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
La prima volta senza di te. Il momento surreale di tornare in campo... da Meroni ad Astori
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Che ti sia lieve il tuo addio alla terra, anche se hai lasciato lacrime e dolore. Quando se ne va un ragazzo giovane, sano, sportivo, padre di famiglia e marito, figlio, perchè è sempre dura per un genitore sopravvivere ai propri bimbi, crea sempre tanta commozione e tanto dolore, soprattutto se è un personaggio pubblico. Un dolore comune anche per chi non l'ha conosciuto di persona. Che accomuna e rende per un attimo tutti uniti.

Alcuni tifosi viola sui social network hanno chiesto ai tifosi granata, esperti di addii tragici, come si supera il momento. "Ci convivi, perchè non si supera mai", è stata la risposta quasi unanime. E' così, senza dubbio. Ogni anno si ricorda come un dovere il 4 maggio, il 15 ottobre e così l'8 novembre, Grande Torino, Gigi Meroni e Giorgio Ferrini. Un incidente aereo, un incidente di macchina, una malattia. Il ricordo torna sfrenato e le lacrime cominciano a cadere, anche se sono passati decenni.

Si dice che chi lascia la terra giovane ha una missione da compiere altrove. Il pensiero dei compagni di Asto è stato quello di dirgli: "Esci dalla tua camera, torna con noi". Impossibile da accettare, ma in qualche modo lui è uscito da quella camera, in silenzio, perchè qualcuno l'ha chiamato a fare altro, per rimanere giovane, bello, forte.

Il momento più brutto e commovente è la prima partita senza di loro. Quando le squadre entrano in campo e tu, mio campione, non ci sei. Lo cerchi e non lo trovi, ma senti che è lì sul campo e alla fine lo vedi pure, potere dell'immaginazione. Poveraccio soprattutto colui che lo sostituisce, una grande responsabilità, un blocco alla gola e allo stomaco. Ma lui è lì a prenderti per mano e tu farai una partita grandiosa, non sai nemmeno perchè, ma è così.

Successe dopo Meroni, il Toro vinse il derby per 4-0, fece una tripletta Nestor Combin, suo grande amico, che giocò per lui pur essendo influenzato, e poi segnò Alberto Carelli, colui che sostituì la farfalla granata. Tutti piangevano, fu un tripudio di dolore e commozione, anche queste sono storie di calcio e di umanità.

Per me, allora bambina, Meroni era un compagno di giochi (amava tantissimo i bambini) e se scrivo di Toro lo devo a lui.  Così scrivo di F1 per Ayrton Senna, che non volle più scendere dalla macchina.

Davide Astori era il punto di riferimento di una Fiorentina ragazzina (la squadra viola ha l'organico più giovane della serie A) e il più colpito è stato mister Stefano Pioli, che si affidava molto a lui. Sarà dura tornare in campo e non vedere la sua eleganza negli interventi e la sua intelligenza tattica, che l'ha fatto diventare capitano, perchè sapeva come caricarsi la squadra sulle spalle fuori e dentro dal campo. Domenica alle 12,30 si giocherà al Franchi contro il Benevento, sarà dura, ma al fischio dell'arbitro i gigliati avranno le ali e giocheranno soprattutto per lui, che sarà là, da qualche parte ad incitarli. La sua maglia numero 13 è stata ritirata sia dal Cagliari che dalla Fiorentina, ma la certezza assoluta è che Davide non resterà viola a vita (doveva firmare lunedì il rinnovo fino al 2022) ma in eterno.