La cinquina a Verona è possibile
Non farsi prendere dall’euforia da primo posto è fondamentale, ma credere nelle proprie capacità è doveroso. Quindi affermare, dopo aver distaccatamente analizzato chi si è e chi è il proprio avversario, che domenica pomeriggio il Torino può battere l’Hellas Verona e mantenere il primato in classifica e l’imbattibilità in campionato non è presunzione. Il campo ha stabilito che i granata hanno otto punti in più dei gialloblu, ovvero che finora in media hanno conquistato un punto in più dei prossimi avversari a partita. Il Torino ha sempre vinto in trasferta (Ascoli 1-2; Vicenza 0-1; Nocerina 1-2; Sampdoria 1-2), mentre il Verona in casa ha perso con il Pescara (1-2), ha vinto con il Sassuolo (1-0) e poi ha pareggiato con Padova (2-2) e Sampdoria (1-1). Per entrambe le squadre partite con avversari che giocano un buon calcio e che vendono cara la pelle.
I tifosi granata, ma non solo loro, devono allontanare lo spauracchio che come un piccolo tarlo in un angolino del cervello da mercoledì cerca di erodere la consapevolezza delle proprie certezze: a Verona non ci sarà Ogbonna, impegnato con la Nazionale, quindi la difesa sarà più vulnerabile. Che Angelo sia il giocatore con maggiori qualità nel Torino è fuor di dubbio, ma che senza di lui il Torino sia in balia degli avversari non sta né in cielo né in terra. Diciamo subito, per rincuorare i più pessimisti, che il campo ha sentenziato che il Verona in casa ha messo a segno meno della metà di tutti i gol realizzati: cinque su undici. Se non bastasse ha subito la metà delle reti incassate, cinque su dieci. I granata in trasferta hanno incassato tre reti in quattro incontri, mentre hanno trafitto il portiere avversario sette volte. Dare fiducia a Pratali è il minimo che si possa fare perché è un giocatore di livello e un professionista serio: lo dimostra tutti i giorni in allenamento e ha accettato senza polemiche il ruolo di gregario di Ogbonna. In più Francesco l’unica volta che è sceso in campo in questo inizio di campionato, quando nella gara con il Varese al settantaquattresimo ha sostituito Di Cesare, ha fatto bene. La difesa del Torino è la più solida del campionato, quattro reti incassate, e dimostrerà di esserlo anche senza Ogbonna.
Per compiere l’impresa a Verona sarà fondamentale il contributo degli attaccanti che finora hanno fatto egregiamente in trasferta il loro dovere. Bianchi su tutti con tre reti si è confermato il bomber che tutti conoscono. Anche Antenucci ed Ebagua hanno già contribuito come Oduamadi e Suciu, che non dovrebbero però essere della partita a causa degli infortuni, il secondo sicuramente, il primo ha recuperato e potrebbe essere impiegato magari per una parte della gara. Sgrigna stando alle parole di Ventura, dette prima della partita con il Grosseto, a Verona subentrerà e Stevanovic, unico esterno con più di un tempo di autonomia, potranno provare le loro qualità balistiche anche lontano dalle mura amiche. Surraco e Pagano stanno entrando in forma e prima o poi toccherà anche a loro scrivere il proprio nome sul tabellino dei marcatori. Verdi, alle prese con un inizio di pubalgia sta meglio, ma è ancora presto per sapere se sarà convocato, d’altronde anche lui scalpita per occupare un posto fra i granata che segnano.
Il reparto che finora - Suciu a parte, però era impiegato come esterno quando a Marassi ha segnato - non ha realizzato gol è il centrocampo. Iori, Basha, Vives e De Feudis, unico granata a non aver ancora esordito, non hanno fra le loro principali caratteristiche l’essere dei cecchini, ma se regalassero la gioia di diventarlo magari una tantum e proprio a Verona non sarebbe niente male.
Comunque per la cinquina segnasse pure Coppola sparacchiando via un pallone per allontanarlo dalla sua area, anche se questo a Ventura non piace, andrebbe bene ugualmente. Nell’era Cairo il Torino ha realizzato 298 gol: festeggiare a Verona il traguardo dei trecento sarebbe fantastico.