L'orgoglio di Cerci contro la sua ex squadra
Di talento nelle gambe Alessio Cerci ne ha, ma è nella testa che deve trovare la sua identità e capire se vuole rimanere eternamente una promessa o sbocciare. Non basta dire che ha i numeri per essere grande, aspettando che maturi, o meglio che sia consapevole della sua forza per metterla al servizio della squadra. Soprattutto è la sua intermittenza di prestazioni che a volte lo rende indecifrabile. Si pensa sempre che un talento del calcio, quando scende in campo, dimentica tutto per vivere solo la partita da protagonista. Cerci può fare prestazioni magistrali, facendo seguire poi comparsate da giocatore svogliato. Se è il vero talento che conosciamo allora può far girare la squadra a mille, altrimenti il mister è costretto a sostituirlo perchè crea imbarazzo in campo. Questa è l'identità di Cerci che conosciamo, dove vorremmo da parte sua solo più continuità di rendimento, perchè è un peccato sprecare il suo valore, che è tanto. Domenica avrà di fronte la sua ex squadra, con la quale è ancora in comproprietà, la Fiorentina appunto, e tanta sarà la sua voglia di dimostrare qualcosa, anche per una scelta futura, visto che sarà seguito con particolare attenzione dalla dirigenza gigliata per capire cosa fare a giugno, quando le due società discuteranno del suo contratto. Possiamo dire che domenica all'Olimpico Cerci si giocherà anche una parte del suo futuro e, visto che Zaccarelli ha premonizzato che il gioco si svolgerà principalmente sulle fasce, avrà davvero l'opportunità di fare la differenza, anche magari per far ricredere la Fiorentina e soprattutto Montella, che non l'hanno reputato importante per il progetto attuale.