L'addio ad un "Heroes" che ha regalato leggerezza al mondo

11.01.2016 15:38 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
L'addio ad un "Heroes" che ha regalato leggerezza al mondo
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© foto di Federico De Luca

Oggi ci sembra logico, giusto, spendere due parole per un genio musicale che se n'è andato su una sfera di cristallo, per raggiungere mondi extraterreni e continuare a sognare guardandoci tutti dall'alto. La notizia ha commosso tutti e credo che in ogni casa in questo momento stia suonando una sua canzone, da "Heroes", a "Space Oddity", "Chinese Girl", "Let's Dance", "The man who sold the world", "Ziggy Stardust" e così via. Perchè David Bowie, scomparso a 69 anni, compiuti da pochi giorni, con un nuovissimo album uscito in prossimità del suo recente compleanno, ci ha condotto per mano dagli anni '60 ad oggi, con lunghi silenzi e poi l'arrivo di qualche novità sonora. Bello, sensuale, estremo, un po' uomo un po' donna, per gioco, per equivocare le situazioni del mondo, ballerino, musicista, attore, sbalorditivo, nobile (lo chiamavano il "Duca Bianco"), anche se arrivava dalla work class londinese (Brixton), quasi trasparente, come un olezzo di vento che ispirava una storia, anzi una favola, perchè lui raccontava leggende senza inizio e senza fine. Così è stata la sua vita, non è mai iniziata e non è mai finita, semplicemente è andato altrove, navigando in mille bolle di leggerezza, sognando, perchè la realtà è assai spiacevole per un artista. Tuttavia David Jones, in arte Bowie, ci ha aiutati a calarci in mondi diversi, dove dondolarsi in pensieri onirici per staccare dal mondo terreno, troppo pesante per una mente leggiadra. Oggi diamo un calcio al pallone e te lo mandiamo lassù perchè tu possa divertirti a rincorrere altri sogni. Ci lascia l'ultimo album "Blackstar", con "Lazarus" strepitosa, ovviamente innovativo, dalla sonorità un po' noir, ma intenso, le cui note lo accompagneranno nel suo viaggio verso l'ignoto.

Tra l'altro oggi cade l'anniversario dell'addio di un altro grande della musica, Fabrizio De Andrè, era il 1999 e anche quel giorno tutti ci scoprimmo più soli. Oggi David e Faber si ritroveranno per provare a sperimentare altre cose, forse anche solo il silenzio.