Il destino di Cerci tiene in sospeso il mercato granata
I tifosi se la prendono con i media che tutti i giorni parlano di Cerci, del suo futuro che sembra lontano dal Torino. E' vero, a volte è noioso e anche imbarazzante parlare sempre di un giocatore tutti i giorni, ma è la situazione che lo impone, anche se a contenderselo sono sempre le solite squadre, le quali però non intendono sborsare i venti milioni richiesti da Cairo. Il presidente però non può svenderlo, sarebbe ingiusto anche nei riguardi dei tifosi. Gli stessi vorrebbero sentire qualche dichiarazione da parte dello stesso giocatore, come dire sentire dalla sua stessa voce che vuole andarsene, oppure che vuole restare. Ma in questi casi, per evitare polemiche e malintesi, è meglio tacere.
Il fatto è che proposte indecenti finora sul tavolo di Cairo non ne sono arrivate e siamo in discesa per quanto riguarda il mercato, in quanto mancano una quindicina di giorni (chiude il primo settembre alle ore 23) al gran finale e adesso si fa dura anche trovare il sostituto, considerando che, Cerci o meno, un altro attaccante dovrebbe arrivare per cautelarsi in vista dei tre impegni stagionali, campionato, Europe League e Tim Cup.
La sensazione su Cerci è che alla fine, se andrà via, potrebbe vestire la maglia rossonera e magari i venti milioni non saranno cash, ma insieme ai soldi potrebbe arrivare una partita tecnica (ipotesi, il Toro ha bisogno ancora di una punta? Potrebbe esserci l'opportunità Pazzini, da non sottovalutare). Però nulla esclude che il giocatore possa anche rimanere, insieme a Quagliarella potrebbero creare un sodalizio simile a quello con Immobile, ripercorrendo i successi della scorsa stagione. Cerci demotivato? Mica vero, solo giocando, e in Italia, può sperare di continuare ad essere convocato dalla Nazionale, in squadre che lottano per il campionato e la Champions potrebbe anche rischiare di non giocare. Fatto che l'ala di Valmontone deve valutare fino in fondo.