DI MICHELE addio, meglio così

Cairo festeggia in questi giorni il suo terzo anno da presidente granata
04.09.2008 08:24 di  Marina Beccuti   vedi letture

E’ stato un bene per tutti la partenza di David Di Michele, il quale si trova subito in una squadra in seria difficoltà tecnica. E’ infatti di queste ore la notizia che il tecnico del West Ham, Alan Curbishley, si sia dimesso, pare per divergenze tecniche con il direttore sportivo Gianluca Nani, ex del Brescia. In realtà in Inghilterra i coach sono anche manager e fanno loro il mercato, ma non in tutti i club è così. Dunque Di Michele, dopo aver pestato i piedi per andarsene dal Torino, è stato accontentato, ma di certo, almeno dai primi indizi, non avrà vita facile in Premier, anche perché il West Ham, club che gode di qualche simpatia tra gli ultrà granata (magari ora non più, per idiosincrasia verso DDM), non dovrebbe andare oltre ad una tranquilla salvezza.


Il Toro quest’anno invece potrebbe anche fare qualcosa di più di una semplice salvezza. Ovvio, nessun volo pindarico, è proibito parlare di classifica e il primo passo è la salvezza, che però deve arrivare anticipatamente rispetto agli altri anni, così che poi si possa giocare con maggior scioltezza per arrivare a risultati più prestigiosi. La questione fondamentale è la continuità tecnica ed è necessario che Cairo, alle prime difficoltà, non si ritrovi con la mania di cambiare guida tecnica, soprattutto ora che il progetto può proseguire senza scossoni, grazie anche all’arrivo di Pederzoli. Il neo ds bresciano lavora a piccoli passi e senza protagonismo, abbastanza distante dalla linea di Antonelli. Per questo Cairo deve stare tranquillo, ad inizio avventura di un nuovo progetto si possono fare tanti errori, un po’ per ingenuità e un po’ per voler anche strafare, ma dopo aver preso qualche ceffone di troppo, l’animo si placa per mettere più giudizio e razionalità.


La partita contro il Lecce è stata ben giocata e ha portato ad un rotondo punteggio, un 3-0 che in questi tre anni di gestione Cairo è quasi un miracolo. Cade proprio in questi giorni l’anniversario della ricostruzione del Torino, passato per il noto fallimento del luglio 2005. Si poteva fare meglio, ma tutto sommato la gestione di Cairo si può considerare positiva: una promozione e due salvezze, di più al momento non si poteva chiedere. Ma ora è giunto il momento di voltare pagina.