Derby, gli episodi contestati. Spazio per le interpretazioni

Gli episodi commentati da un giornalista-arbitro
24.02.2014 15:47 di  Matteo Maero  Twitter:    vedi letture
Derby, gli episodi contestati. Spazio per le interpretazioni
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Il Derby di ieri ha lasciato l'amaro in bocca a tutto il mondo Granata. Sul banco degli imputati non c'è solo la squadra, apparsa troppo arrendevole, ma anche la direzione di Nicola Rizzoli, tecnicamente quasi perfetta ma, a detta dei Granata, troppo tendenziosa In questa sede andremo ad analizzare quali sono gli episodi che più hanno fatto infuriare il giocatori e i tifosi del Toro.

Partiamo dal tocco di mano di Vidal, che secondo molti era non solo falloso, ma anche da cartellino giallo, il secondo per i Granata. La regola 12 (Falli e scorrettezze) possiede un paragrafo dedicato ai falli di mano, che recita così.

Il fallo di mano implica un contatto volontario tra il pallone e la mano o il braccio di un calciatore. Per stabilire la volontarietà, l’arbitro deve prendere in considerazione i seguenti criteri: il movimento della mano in direzione del pallone (non del pallone in direzione della mano), la distanza tra l’avversario e il pallone (pallone inaspettato), la posizione della mano, che non implica necessariamente che ci sia un’infrazione.
 
Un calciatore che tocca volontariamente il pallone con la mano deve essere ammonito per comportamento antisportivo se ad esempio: tocca il pallone volontariamente con la mano per impedire ad un avversario di entrarne in possesso, tenta di segnare una rete toccando volontariamente il pallone con la mano.

Nella quarta decisione ufficiale IFAB, trova spazio anche questa dicitura:

Posto che un fallo di mano per essere tale implica un contatto volontario tra il pallone e la mano o il braccio di un calciatore, il Regolamento di norma lo punisce soltanto con un calcio di punizione diretto (o di rigore). Nelle Linee Guida, poi, vengono indicate alcune circostanze per le quali detta infrazione assurge a scorrettezza, divenendo così meritevole di provvedimento disciplinare.

In questo caso, il fallo di Vidal è un evento nettamente ai limiti dei regolamento. Il movimento del braccio del cileno, oltre ad avere tutti gli elementi utili per l'assegnazione del fallo, era sanzionabile? Si, ma anche no. Benché il movimento possa far pensare ad un comportamento anti-sportivo (Vidal spinge avanti il pallone con il braccio per portarselo avanti ed evitare il susseguente possibile possesso granata), l'analisi di Rizzoli non coincide con questa tesi. La velocità dell'azione non lo ha di certo aiutato e sicchè un arbitro è costretto a prendere decisioni in pochi decimi di secondo, questo potrebbe averlo deviato dalla corretta sanzione. Tuttavia, è opprtuno non dimenticare il non-automatismo tra sanzione e fallo di mano, invocato a gran voce da numerosi tifosi sui Social Media.

Il secondo caso, più spinoso, riguarda il fallo di Pirlo su El Kaddouri. In questo caso, manca la decisione dell'arbitro, perché il fallo c'era, tecnicamente parlando. Infatti, la regola 12 recita, in un suo passo:

Un calcio di punizione diretto (se in area, Calcio di Rigore) è accordato alla squadra avversaria se un calciatore 
commette una delle sette infrazioni seguenti in un modo considerato dall’arbitro negligente, imprudente o con vigoria sproporzionata: dà o tenta di dare un calcio ad un avversario, fa o tenta di fare uno sgambetto ad un avversario (...)

 

Pirlo non solo tenta, ma sgambetta El Kaddouri, che ha tuttavia la colpa di accentuare troppo la caduta. Questa dinamica può aver tratto ancora in inganno Rizzoli, che ha preferito non sanzionare (correttamente) il fallo preferendo considerare una ipotetica ma non plausibile simulazione del maghrebino.

Insomma, il Torino, regolamento alla mano, ha da recriminare. Tuttavia, sicché il calcio moderno è veloce come la modernità stessa, le due decisioni sono state frutto più che di una decisione tecnica, dell'istinto arbitrale, necessario per stare al passo con il gioco, ma che non sempre (e parlo per esperienza) conduce a decisioni corrette.