De Biasi vs Sereni, il perchè di una denuncia
Il fatto. Ai primi di marzo Sereni rilasciava al Tuttosport queste dichiarazioni: "Alla fine, con De Biasi, si era devastato tutto. Perché eravamo noi devastati. Atleticamente, mentalmente, tatticamente, come gruppo. Non eravamo più in grado di affrontare nemmeno l’ultima squadra della C. Non voglio sparare sulla Croce Rossa, sono sotto gli occhi di tutti i motivi di quel disastro di condizione. C’è chi ci ha messo del suo per spaccare tutto: non faccio nomi, non c’è bisogno, tanto è tutto evidente. Novellino e il suo staff hanno dovuto compiere un grandissimo lavoro per restituirci morale, per ricominciare a fare risultato, per rimetterci in sesto atleticamente, tatticamente. Ci serviva tempo, però, vista la situazione in cui eravamo finiti. Lo choc dell’esonero e il lavoro di Novellino e dei suoi collaboratori hanno fatto scattare un meccanismo di solidarietà nella squadra. E di unità. Siamo tornati a giocare come una squadra, finalmente". Parole inequivocabili, che non lasciano dubbi, che appaiono addirittura obsolete in quanto ora non c'è nemmeno più Novellino sulla panchina granata, bensì Camolese.
De Biasi ci ha messo quasi un mese per denunciare Sereni, si sarà fatto consigliare dagli avvocati per agire, ma prima ha aspettato di vedere come si mettevano le cose. Poteva anche succedere di dover tornare sulla panchina granata allora, per il quieto vivere, De Biasi avrebbe parlato a muso duro con il portiere per un confronto e sarebbe finita lì. Il mister di Sarmede però, visto il mancato richiamo, ha pensato di agire e, dopo mesi di silenzio, è tornato all'attacco in modo duro.
Sinceramente non sembrano esserci le basi per una denuncia, ognuno ha il diritto di esprimere un proprio parere e disappunto sul lavoro altrui. Sereni è stato sincero, mentre altri, tra coloro che non hanno mai amato De Biasi, hanno preferito tacere. L'atteggiamento di De Biasi fa pensare che il suo amore per il Toro non fosse poi così puro, perchè in un momento simile, di difficoltà, avrebbe fatto più bella figura a far finta di nulla e se mai chiedere un confronto privato con Sereni. Si ha l'impressione che De Biasi provi più amore verso se stesso che per la società che ha allenato, ma non gli si può nemmeno dare torto, tra andate e ritorni si sarà logorato così tanto l'esistenza da arrivare a prendere una posizione netta verso un suo ex giocatore per pura rivalsa personale. Prima o poi gli toccherà un'altra panchina, con tanto di liberazione per Cairo, che gli deve ancora un anno di contratto, dunque meglio tutelarsi contro le critiche di un addetto ai lavori.