Concentrarsi sull'obiettivo e bandire serpeggianti malumori

La serie A può essere raggiunta con l'armonia e la serenità grazie all'apporto di tutti. Le tre panchine consecutive di Bianchi hanno fatto nascere piccole fazioni a favore o contro il capitano e l'allenatore.
08.02.2012 11:37 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Concentrarsi sull'obiettivo e bandire serpeggianti malumori
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

L’obiettivo del Torino è la serie A diretta, già arrivarci attraverso i playoff sarebbe da ritenersi un parziale fallimento stagionale, anche se poi si sa che il risultato finale, se raggiunto, accantona in un angolo tutto quello che non è stato appieno positivo. Premesso questo, tutto ciò che può apportare qualche negatività deve essere bandito, non vuol dire che eventuali giuste critiche non vadano fatte, anzi c’è il dovere di farle, perché nascondere la verità è sempre un grave errore che porta solo guai, però certi piccoli malumori vanno banditi sul nascere prima che crescano e diventino un fattore destabilizzante. I piccoli malumori sono al momento concentrati sul fatto che il capitano, nonché bomber granata delle ultime stagioni, sia stato messo in panchina dall’allenatore. Gli estimatori di Rolly storcono il naso e puntano il dito contro Ventura reo di non tenere in dovuta considerazione il capitano. Chi invece è dell’idea che il mister sia il maggior artefice di questa finalmente, almeno per ora, positiva stagione granata, senza nulla togliere a Bianchi per ciò che ha fatto in passato, iniziano a pensare che il capitano non sia più così fondamentale per le sorti della squadra.

I punti di vista, in quanto tali, hanno tutti dignità ed è giusto che ogni persona abbia il suo, anche perché se si va a ben analizzare sono i due lati della stessa moneta e in ognuno c’è una parte di verità. Però non devono diventare motivo di creazione di fazioni perché questo inevitabilmente si ripercuoterebbe in tutto l’ambiente e finirebbe, a seconda dei risultati che la squadra conseguirà di partita in partita sul campo, per turbare i giocatori e l’allenatore, che sono si professionisti e in teoria non dovrebbero essere scalfiti dalle voci esterne, ma sono anche esseri umani e quindi sensibili a ciò che accade intorno a loro.

Creare fazioni pro o contro Bianchi e Ventura non servirebbe né a far si che il capitano torni ad essere il bomber del passato né a mettere nella condizione migliore l’allenatore per continuare il suo lavoro. Tutti hanno bisogno di serenità per rendere al meglio. Il Torino a lungo è stato in testa alla classifica e poi si è visto sorpassare da Pescara e Sassuolo, nulla è però compromesso e l’obiettivo stagionale è alla portata e per raggiungerlo servirà il contributo di tutti in campo e fuori, l’armonia è un valore aggiunto che va sfruttato. Le partite si vincono facendo un gol in più degli avversari, ma per farlo serve adottare la strategia giusta che non è: ha ragione Bianchi o Ventura, perché il Toro non è solo Bianchi o Ventura. Le valutazioni sulla percentuale di merito o demerito dei singoli dovranno essere fatte dopo il triplice fischio finale il 27 maggio, adesso bisogna, passo dopo passo, percorrere la strada per la serie A senza fermarsi a perdere tempo ad alimentare malumori.