Che senso ha il ritiro a due giornate dalla fine?
Il Torino non è più in competizione per nessun obiettivo stagionale, se non quello di sperare di far vincere la classifica cannonieri ad Andrea Belotti. Mancano due partite alla fine, quella delicata di domenica contro il Genoa, dove di mezzo c'è la lotta alla salvezza per i Grifoni, e poi il Sassuolo, per congedarsi dal pubblico di casa con una bella prestazione.
La scoppola di domenica contro il Napoli non è andata giù a Mihajlovic e al presidente, per cui s'è deciso per il ritiro anticipato, non come punizione, ma per far capire ai giocatori che le vacanze non sono ancora cominciate. Ma ha senso questo pugno di ferro a due giornate dal termine del campionato, quando in ballo non c'è più nulla? Forse i granata hanno dato tutto nel derby e si sono scaricati contro il Napoli, sicuramente una squadra fortissima che si gioca il secondo posto con la Roma, che vale entrare direttamente in Champions League senza fare quei fastidiosi preliminari.
Ma c'è da interrogarsi su altre cose. Intanto domenica si è capito che le cosiddette seconde linee non sono all'altezza dei titolari, per cui Carlao, Gustafson, Iturbe probabilmente non sono utili alla causa se il prossimo anno il Toro vuole puntare ad entrare in Europa. C'è da domandarsi come mai non c'è la possibilità di far giocare Barreca dopo il ritorno di Molinaro in campo, senza contare che questa squadra non è stata costruita per andare in Europa perchè la difesa non era, fin da subito, all'altezza di quella dell'anno precedente, dopo l'addio di Glik (complimenti, è diventato campione di Francia con il Monaco, ndr) e Maksimovic. La Juve insegna, va detto, che prima di segnare tanti gol bisogna non prenderne, per cui la difesa è la prima fase che va messa a punto per una squadra dagli obiettivi importanti.
Al di là del ritiro, le colpe non sono tutte della squadra, che quest'anno, con qualsiasi risultato, grazie alla grinta di Miha, ha sempre fatto buone prestazioni, ma di chi ha creduto di potercela fare senza spendere troppo. I miracoli succedono poche volte, la programmazione dà maggiori garanzie.