Che amarezza a Genova!
Spiace dover aprire questa settimana parlando di fatti extra campo, ma quanto successo a Genova, nel concitato dopo gara di Genoa-Fiorentina, è un altro esempio di calcio malato. C'è ancora più rammarico perchè riguarda due squadre le cui tifoserie sono gemellate con il Torino, che tra loro però si amano poco. Tra grifoni e viola non è successo nulla, ma i supporters del Genoa hanno aggredito verbalmente e con lancio di oggetti il pullman della squadra viola, rea, secondo i rossoblù, di aver "rubato" il pareggio grazie a certuni "aiuti" di Rizzoli. La moviola ha poi discolpato l'arbitro di Bologna, le cui decisioni non sono apparse sempre precise, ma in quelle determinanti al fine del risultato erano giuste.
Il dramma del tifoso genoano, investito dal pullman della Fiorentina, è stata una tragica fatalità. Mettiamoci nei panni dell'autista dei viola, che nulla c'entra con il parapiglia perchè fa un altro mestiere, che si trova circondanto da gente imbufalita. Può essersi spaventato, non vedendo l'ora di uscire da quel caos e tornare a casa. Era già buio e non si è avveduto che un tifoso era così vicino da essere schiacciato dal mezzo.
Tutto questo è molto triste, un ragazzo sta lottando per la vita, un altro è distrutto dall'aver provocato un incidente involontario. Ci sentiamo vicini all'uno e all'altro ma non ci stancheremo mai di ripetere che il calcio è un gioco per il quale non vale la pena rischiare la vita. Si va allo stadio per divertirsi, è solo una partita, diamo l'importanza giusta ad un evento che non ci cambierà mai la vita. Ieri due esseri umani sono stati rovinati, ma noi speriamo che presto i due, autista viola e tifoso genoano, possano abbracciarsi e dimenticare quanto successo. La vita è un bene prezioso che non va mai messo in discussione.