Bianchi, vi faccio vedere chi sono io
Il capitano è al caldo di Reggio Calabria. Chi pensa che se la stia spassando si sbaglia, ma conoscendolo ormai bene al Toro tutti sanno che Rolandinho non molla mai. Lavora sodo in quel di Reggio, in maniera solitaria per non essere disturbato, soprattutto dalle voci di mercato. Al rientro dalle vacanze il fratello procuratore Riccardo incontrerà Cairo, ma vige la legge del "non si muove", perchè Rolandinho sta lavorando per il Toro e per farsi trovare pronto a rientrare in gruppo già il 27, anzi il bomber arriverà addirittura un giorno prima dei compagni a Torino, ovvero il 26. Contro il Padova vuole esserci e per questo che sta lavorando al massimo per essere pronto a riprendersi il posto in attacco. A Reggio vive in una pensione a due stelle, tutta per lui, come scrive La Stampa. Sostiene tre sedute di allenamenti al giorno, divise tra la palestra, i massaggi, la fisioterapia, alcune corse sulla spiaggia ed altri esercizi specifici che svolge sotto il controllo attento del preparatore atletico granata, Rocco Perrotta. Questo è il Bianchi al quale il Torino ha dato le chiavi della riscossa, non solo bomber sul campo, ma anche nella vita privata, un esempio per tutti. Lunga vita in granata al capitano, uno così più che raro è unico nel mondo pallonaro attuale. Alla faccia delle mete esotiche con veline al seguito.