A Vicenza una vittoria importante

Bianchi in gol a fine gara. Occasioni per entrambe le squadre. Premiato lo spirito dei granata messi però in difficoltà dai biancorossi che impedivano loro di impostare il gioco e li tenevano schiacciati nella propria metà campo.
13.09.2011 07:30 di  Elena Rossin   vedi letture
A Vicenza una vittoria importante
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Diciamolo subito il Vicenza non meritava di perdere e vale molto più del punticino che ha in classifica. Il Torino dal canto suo ci ha creduto fino all’ultimo ed è stato premiato, come premiato è stato il suo capitano, nonché bomber delle ultime stagioni, Bianchi, che a parte la rete su rigore che aveva segnato ad Ascoli, non si era ancora veramente sbloccato e il gol-vittoria realizzato a Vicenza potrebbe rappresentare l’inizio di una serie che aiuterebbe la squadra nella cavalcata verso la A. I granata tornano da Vicenza con tre punti importanti, non tanto dovuti al gioco prodotto sul terreno del Romeo Menti, e questa sarà una delle cose sulle quali riflettere e lavorare in settimana, ma utili per accrescere la determinazione che porta a lottare sempre su ogni pallone fino a quando l’arbitro non emette il triplice fischio finale.

Ventura voleva che il campo parlasse e aveva chiesto ai suoi giocatori: continuità, mentalità giusta, conoscenza, rabbia e voglia. E il campo ha parlato: a fronte di un avversario caratterizzato da rabbia agonistica e ben disposto in campo il Torino ha retto e seppur con un po’ d’affanno alla fine ha portato a casa i tre punti. Certo durante la gara i granata avrebbero potuto sfruttare meglio le fasce, ricercare di più il possesso palla, essere maggiormente cinici sottoporta, nell’uno contro uno avere la meglio sull’avversario, essere più corti giocando più spesso palla a terra, ma i biancorossi sono stati bravi ad impedire ai Ventura boys di impostare il proprio gioco, riuscendo per gran parte della partita a tenere il Torino schiacciato nella propria metà campo attaccando anche con i difensori. Baldini aveva letto bene la gara prevedendo che, se a centrocampo i suoi fossero riusciti ad impedire a Iori di smistare i palloni, il Torino si sarebbe trovato in difficoltà, infatti spesso Rossi, Paro e Botta andavano in contrasto su di lui, sfruttando anche l’ammonizione che aveva ricevuto Basha a inizio gara che forse nel proseguo lo ha un po’ frenato nella fase d’interdizione. Ventura da parte sua è stato accorto nel chiedere a Ogbonna di marcare a uomo Abbruscato indebolendo così il potenziale offensivo del Vicenza che con Alemao e Misuraca ha tenuto spesso in apprensione la retroguardia della sua squadra. Non va dimenticato che nel primo tempo forse c’era un rigore per il Torino per un fallo di Pisano su Bianchi e se fosse stato fischiato forse la partita avrebbe preso una strada differente, ma questo fa parte del gioco e non si può ragionare sui se e sui ma.

La partita fra Vicenza e Torino è stata la classica gara che viene vinta dalla squadra che per prima riesce a mandare la palla in rete o finisce in pareggio nel caso la sfera non riesca a superare mai la linea di porta. Occasioni ve ne sono state da ambo le parti. Sicuramente Ventura non sarà stato contento nel vedere che il Vicenza in troppe occasioni riusciva ad arrivare nell’area piccola del Torino e che a centrocampo i suoi hanno perso qualche pallone di troppo. Guberti ha faticato trovandosi Martinelli di fronte e Parisi avrebbe potuto proporsi di più in avanti quando Misuraca non si dedicava alla fase offensiva, mentre Stevanovic era bravo a vincere il primo dribbling però poi nel secondo, in parecchie occasioni, si allungava troppo la palla finendo per perderla. A fronte di ciò comunque ha ragione il mister granata ad essere molto soddisfatto dello “spirito giusto”, come ha dichiarato a fine partita, con il quale la squadra ha giocato a Vicenza. Lo si era già detto dopo la gara con il Varese: la strada per la meta è stata imboccata ora bisogna continuare a percorrerla, superando gli ostacoli che inevitabilmente si incontreranno.