A Bari un punticino che garantisce ai granata la vetta in solitario
Guardando al sodo, ovvero alla classifica, lo zero a zero di Bari è un buon risultato per il Torino perché i granata devono finire la partita con la Reggina e recuperare quella con il Sassuolo, quindi è come se avessero due partite in più da giocare rispetto alle altre concorrenti per l’approdo diretto in serie A. Avere un punto più del Verona, sconfitto tre a uno dal Crotone, due sul Pescara, che ieri nell’anticipo della trentaseiesima giornata aveva rifilato sei schiaffoni al Padova, e tre sul Sassuolo, battuto in casa dal Gubbio due a zero, è un vantaggio niente male alla luce dei recuperi, però allo stesso tempo c’è un po’ di rammarico perché il Torino poteva tornare da Bari con i tre punti se solo avesse sfoderato un po’ più di grinta e invece così non è stato.
Il Torino a Bari ha avuto due occasioni nitide nel primo tempo per passare in vantaggio con Antenucci (11’) e Bianchi (23’) e altrettante nella ripresa con Parisi (20’) e Antenucci (38’). I padroni di casa invece avevano avuto la possibilità di sbloccare la partita con Stoian all’ottavo minuto di gioco, ma Bianchi più lesto di tutti ha anticipato persino Benussi a due passi dalla linea di porta. Visto che le maggiori occasioni per andare in gol sono state del Torino cosa è mancato ai granata per vincere? Un po’ di sana cattiveria e la capacità di imprimere alla partita il ritmo di chi vuole fortissimamente vuole imporsi. Certo l’ambiente a Bari per i granata non era favorevole e ogni volta che Parisi toccava palla una marea di fischi s’alzavano dagli spalti del San Nicola, ma questo non basta a spiegare e soprattutto non giustifica la mancanza di quel pizzico di personalità in più che dovrebbe avere la capolista. Il Torino avrebbe dovuto sfruttare di più gli spazi lasciati dal Bari quando i padroni di casa provavano ad attaccare.
Ma ora non c’è neppure il tempo per ripensare a quello che poteva essere ed invece non è stato, staccare tutti di tre punti anziché di uno, e subito bisogna concentrare la massima attenzione sulla mezza partita che si giocherà mercoledì alle 14,30 con la Reggina. L’occasione per il Torino è fondamentale perché parte dal vantaggio dell’uno a zero grazie al gol di Glik, a proposito del difensore polacco oggi a Bari ha ricevuto una gomitata da Caputo non rilevata dalla terna arbitrale, ma molto ben visibile nei replay televisivi. Chissà se in questo caso varrà la prova televisiva visto che il Torino vanta già il singolare primato di un solo rigore a favore dato nella prima giornata di campionato. I calabresi oggi hanno vinto quattro a zero con la Nocerina e contro i granata si giocheranno forse l’ultima possibilità di restare in corsa per i playoff, avendo cinquantun punti a fronte dei cinquantasei del Padova che occupa la sesta posizione a pari punti con il Varese, che deve però ancora giocare con il Grosseto, che incontrerà nel posticipo lunedì sera. Sicuramente la Reggina tornerà a Torino per finire la gara con l’intenzione di ribaltare il risultato, però i granata non possono permettersi di concedere nulla, la vetta in solitario è garantita solo da un punto, prezioso finche si vuole, ma sempre e solo di un punto si tratta e la posta in palio è troppo alta perché possa essere messa a rischio. Finora le dirette concorrenti hanno sempre fatto il gioco dei granata, ma la certezza del futuro la si costruisce con le proprie forze e non sui regali altrui.