Pietro Leonardi: "Il Parma valuta se andare davanti al Tar per le licenze Uefa"
"C'è un termine, dieci giorni dalla risposta dell'Alta Corte. Io voglio rispettare i tifosi e la gente, non voglio avere rimorsi, quindi andremo al TAS o al TAR, questa però è una disamina che va fatta ai legali". L'amministratore delegato del Parma Pietro Leonardi ha parlato oggi in conferenza stampa riguardo alle scelte che effettuerà il cclub emiliano dopo l'esclusione dall'Europa league, a causa del mancato rilascio della licenza Uefa. Ecco quanto riportato da Parmalive.com. "Crediamo che sia una cosa giusta. E' certo che il Parma non si ferma. Non c'è un tempo ragionevole, il presidente è Tommaso Ghirardi, nessuno è andato via. Lui mi ha pregato di subentrare e io non ci ho pensato un attimo, sono fiducioso che faremo tornare sui suoi passi Ghirardi, ma nell'interregno non siamo costretti a vendere. Non ne abbiamo bisogno, invece abbiamo bisogno di far tornare l'amore al nostro presidente, mi auguro che ci metta il minor tempo possibile".
Leonardi ha poi proseguito. "Lo dico con forza: il Parma c'è e continuerà ad operare nell'interesse dei suoi supporters. Rispetteremo l'attività della FIGC e dell'Alta Corte. Rispetteremo le risposte della Giustizia sportiva. Non ci sono state reazioni violente dalla città e da noi come società. Siamo tutti gente perbene, interpretiamo lo sport come deve essere e siccome sono convinto delle nostre ragioni abbiamo istituito un gruppo di legali per vedere se ricorrere al TAR. La nostra realtà, è anche quella che, nonostante tutto, ha messo nelle condizioni la Nazionale di avere tre giocatori. Siamo una società sana, non abbiamo debiti con enti e con il Fisco. Ha un patrimonio invidiabile di società e di giocatori. Abbiamo dati tanti giocatori alle Nazionali, abbiamo ristrutturato Collecchio, abbiamo fatto un passaggio da quello che c'era e quello che abbiamo. Non avevamo le potenzialità economiche di altre squadre, io posso dire con forza che la società continuerà a fare bene. Me la caricherò sulle spalle, la mia missione sarà di far vedere quello che è il pensiero del presidente. Se lo facciamo insieme ci riusciremo, se sono da solo sarà difficile. Io la penso come il presidente, ma ho sentito che abbiamo "colto la palla al balzo". Noi siamo professionisti, lo facciamo di mestiere. I tifosi non si dimettono, noi lavoriamo e facciamo quello che è richiesto. Il presidente può farlo perchè mette risorse e se non ha più quell'emozione di farlo è normale che lasci. E' normale che ci sia una reazione di questo tipo. Adesso è giunto il momento che questa comunità passi all'azione, noi quest'anno abbiamo dimostrato una certa serietà come tifosi, adesso la comunità faccia quello che deve fare. Avevamo novemila abbonati, dobbiamo arrivare a ventimila. Dobbiamo dare un messaggio a chi di dovere, per far tornare a mettere capitali nel Parma. Ho sentito parole gravi, cerchiamo di rispettare gli esseri umani. Il tempo è breve, prima di diffondere certe notizie pensiamoci. Il Parma non si svende, i giocatori neanche, questa non diventa terra di conquista. Ci vuole la forza di tutti. Ringrazio il sindaco e gli assessori, li ho incontrati e vogliono esserci vicini, ma anche gruppi imprenditoriali. Adesso è importante il numero dei tifosi, perchè questa è una scelta fatta col cuore. Ringrazio anche i giocatori e l'allenatore, perchè li ho avvisati di queste novità e da loro ho avuto risposte forti, oltre a ringraziarli per quanto hanno fatto in campo. Siccome con le altre avremo un divario economico, dovremo per forza fare mercato".