L'avvocato di Mauri: "Le nuove accuse sono bulimia giornalistica, ci aspettiamo un passo indietro dalla stampa"
Assente già annunciato dalla gara di domenica contro il Toro, il centrocampista offensivo e capitano della Lazio Stefano Mauri finisce nuovamente nella bufera giornalistica del calcioscommesse; un account Skype dal nickname stefano160208 sarebbe infatti stato attribuito in via ipotetica al giocatore, in un colloquio volto a combinare il risultato di Lecce-Lazio del 22 maggio 2011, e tale ipotesi sarebbe stata formulata dalla Procura di Cremona. Ne parla ai microfoni di RadioSei Amilcare Buceti, uno degli avvocati difensori del biancoazzurro: "Si tratta di una forma di bulimia della stampa, anche di fronte a prove di palese inconsistenza viene chiamato in causa Stefano, è un problema che si presenta sovente per persone con un'immagine pubblica importante, non è una bella pagina di giornalismo.
La giustizia si articola su due piani: ordinaria e sportiva. Quella sportiva si è chiusa nei tre gradi di giudizio attraverso una squalifica di sei mesi per omessa denuncia. Abbiamo contestato fino all'ultimo anche questa circostanza, è stata comminata la sanzione e Stefano l'ha affrontata con silenzio e volontà di tornare in campo. Quel processo è terminato, non è possibile replicare il medesimo processo sulla base delle stesse accuse.
Per il penale c'è un'indagine in corso da lunghissimo tempo, si sta procedendo con la perlustrazione degli elementi di prova, c'è un incidente probatorio in corso. Evidentemente le voci che escono da ambienti vicini alla Procura o al Tribunale hanno fatto trapelare qualche illazione secondo cui l'interlocutore si potesse rivolgere a Stefano per situazioni legate alle combine. La fuga di notizie è un problema storico, ma qui c'è una non notizia, non è un fatto che ritroverà un riscontro probatorio. Vorrei che ci fosse un passo indietro degli organi di stampa.
Sono sempre le stesse firme a infangarlo, Stefano è indignato. Raramente si lascia muovere dalla voglia di comparire, pensa al proprio lavoro, è un professionista serissimo. Ha avvertito la necessità di manifestare il proprio disagio, con il conforto dei suoi avvocati. Questa volta stiamo valutando anche questi aspetti seriamente, ma evitiamo di alzare polveroni.
Noi siamo sereni e consapevoli del fatto che non esiste un impianto accusatorio che possa trovare efficacia nei confronti del nostro cliente. Ci siamo mossi con sobrietà, ma il nostro capitano è un po' stufo di fare il bersaglio di un'inchiesta che dovrebbe indirizzarsi nei confronti di altri personaggi, lontani da Stefano Mauri. Questo ragazzo non ha fatto nulla, è ora di piantarla.
Devo dire che non sono affatto meravigliato dalle sue prestazioni. Ama la sua professione, con il tempo si è affezionato alla città , ai colori e alla maglia. È l'immagine del professionista, dell'attaccamento genuino ai valori che dovrebbero essere comuni. È contento di sè, di partecipare ad un avventura che sta andando relativamente bene. Quando ci incontriamo è più che mai motivato , crede molto nel progetto di questa squadra. Nei momenti di difficoltà ha sentito il sostegno, della citta, dei tifosi, della società, questo non è mai scontato".