Vlasic è carico: "Toro, sto per tornare. Questa squadra deve rincorrere l'Europa"

06.08.2024 17:30 di  Federico Danesi   vedi letture
Fonte: Dall'inviata alla Rinascente Elena Rossin
Vlasic firma autografi
Vlasic firma autografi
© foto di Elena Rossin

In questa stagione, che prenderà il via con la Coppa Italia domenica e poi con la prima trasferta di Serie A contro il Milan, Nikola Vlasic indosserà la maglia numero 10 e non più la numero 16 cambio confermato in occasione della presentazione della nuova maglia Home del Torino oggi alla Rinascente: quasi un'investitura per il suo talento.

E’ stato qui a Torino a fare la sua preparazione mentre i suoi compagni erano a Pinzolo. E’ riuscito a parlare con il mister Vanoli? Quali sono le sue sensazioni per questa nuova stagione?
“Sì, abbiamo parlato, ma non tanto perché ero infortunato, ma ho visto un allenatore che vuole giocare e che dà libertà ai giocatori in campo. Mi piace, ma io dico che prima devo tornare in forma e poi parleremo di più”.

Le ha detto qualcosa in particolare sul suo ruolo e su come la vuole impiegare?
“Sì, abbiamo parlato anche del mio ruolo, ma penso che questo debba restare tra di noi perché sono infortunato e non voglio parlare di queste cose, voglio prima tornare in campo”.

Come sta?
“Mi sento bene, sto lavorando ogni giorno per tornare il prima possibile in campo. Sto bene adesso, m ho bisogno di qualche giorno ancora, però sono vicino al rientro”.

Quindi la potremo vedere il 17 a San Siro col Milan alla prima di campionato?
“Non posso dire questo”.

Ma domenica in Coppa Italia non ci sarà?
“No, domenica no”.

Il finale della scorsa stagione è stato un po' amaro per lei che ha dovuto interrompere prima della fine del campionato e poi dall’Europeo è dovuto andare via. Che sentimento si porta dietro e come si approccia a questa nuova stagione?
“Negli ultimi due o tre mesi avevo giocato provando dolore e ho avuto tanti problemi. Volevo giocare in Nazionale, ma sappiamo cos'è successo. Io volevo giocare, ma era possibile. Ho avuto un altro infortunio e adesso c'è una sola cosa che voglio fare: tornare in campo il prima possibile. Sto bene, ma voglio essere al 100% per aiutare i miei amici e mio padre e tutti quelli che mi stanno intorno. E’ questo che voglio adesso”.

Ha degli obiettivi personali per questa stagione?
“Voglio fare il meglio possibile, ma penso che l'anno scorso ho fatto buone partite. Potevo però fare più gol e assist, ma ho giocato bene. Il primo obiettivo per me è giocare bene e aiutare la squadra. Posso aiutare con gol e assist, ma la prima cosa è stare bene perché negli ultimi due anni ho avuto problemi. Ho giocato provando dolore e ho dovuto prendere tante pastiglie. Adesso mi sento bene, non ho più dolore, ma prima devo tornare in campo in campo e poi potremo parlare degli obiettivi”.

Ha detto che negli ultimi due anni ha avuto prendere tante pastiglie. È un problema di pubalgia?
“Sì, ma è tutto un insieme di problemi: tendine, adduttore e pubalgia”.

Ha detto che si sente bene. Ha risolto tutto?
“Sì, ho risolto”.

Alla luce di tutto quello che ha raccontato, che voto darebbe alla sua esperienza in granata? La società ha creduto in lei e le ha dato fiducia in questi due anni, come pensa di ripagare questa fiducia adesso che è guarito?
“Mi piace tanto la società, la città. Mi sento bene qui e voglio continuare a lavorare per questo club. Nel mio primo anno penso che abbiamo giocato bene, ma siamo arrivati al decimo posto e lo scorso anno siamo andati vicino ad arrivare in Europa. Se la Fiorentina avesse vinto saremmo in Europa e questo sarebbe stato un buon risultato. Penso che questa squadra e questo club possa andare in Europa ogni anno perché ha tanti tifosi e ha storia. Questo deve essere l’obbiettivo di questo club. Vediamo cosa succederà”.

Ha dimostrato che può giocare anche a centrocampo, ma nel 3-5-2 si vedrebbe come seconda punta?
“Posso farlo, ma per me è meglio giocare in mezzo al campo in uno di due ruoli a sinistra o a destra. Questa è la mia migliore posizione in campo”.

Adams ha giocato in Premier come lei. Lo conosce? Cosa può dirci di lui?
“Lo conosco e ci ho giocato contro anche in Nazionale e in qualche partita in Premier. Adams è fortissimo, ha una fisicità incredibile. Ha fatto tanti gol l'ultimo anno Championship. Penso che ci possa aiutare tanto perché è un giocatore che fa tanti gol.

Al Torino c’è un nuovo capitano, come vede Zapata in questo nuovo ruolo e cosa pensa possa dare con la responsabilità della fascia al braccio?
“Per me lui anche l'anno scorso era un capitano perché parla bene e tanto e aiuta tutti poiché ha tanta esperienza. Per me lui era già capitano, ma adesso è ufficiale. E’ un grande giocatore che ha più di 100 gol in Serie A, ma non è solo questo perché ha personalità. Non posso dire una cosa negativa di lui, né come giocatore né come persona”.

Le è capitato di sentire Juric? Le ha detto qualcosa sul fatto che forse si vuole prendere un anno di pausa?
“Non abbiamo parlato, ma penso che lui sia un bravo allenatore. Tutti sappiamo dove era il Torino prima del suo arrivo e che lottava per la salvezza. Quando è arrivato nei tre anni successivi il Torino ha giocato per altri obiettivi e per me è un grande allenatore e gli auguro ogni bene per il futuro”.

Ma si è stupito che non abbia una panchina?
“Non lo so”.

Il Tonino con il nuovo allenatore Paolo Vanoli è nel pieno di un cambiamento come filosofia e nel modo di giocare. Lei sicuramente avrà visto le amichevoli, soprattutto le ultime due in Francia. Cosa le piace di più di questo nuovo allenatore e di come vuole far giocare la squadra?
“Lui sempre vuole che si giochi, vuole che facciamo passaggi corti, che giochiamo coralmente in mezzo campo e che i giocatori si scambino di posizione. Un centrocampista è un centrocampista, ma può dare una mano alla difesa, al quinto o in attacco e un altro deve stare nella sua posizione. Questo è per me un calcio divertente. In attacco dà più libertà ai giocatori e poi in difesa tutti sappiamo cosa dobbiamo fare”.

L'anno scorso l'abbiamo vista spesso da trequartista spendere tante energie in fase difensiva e nel marcare i registri avversari. Pensa che il gioco di Vanoli, con il maggior controllo del gioco, possa valorizzare le sua qualità e magari aiutarla ad arrivare più lucido per essere più incisivo in zona gol?
“Ogni allenatore ha le sue caratteristiche. (11:16) Noi con Juric avevamo il controllo in fase difensiva. In qualche frangente, quando, ad esempio, il centrocampista andava verso la sua porta lo dovevo seguire: questa era la tattica. Con Vanoli è un po' diverso e per me non si perde energia come accadeva prima. (11:46) Ma non parliamo adesso se questo è meglio o peggio, vedremo alla fine di questa stagione cosa sarà meglio. Non voglio parlare più di questo: nuovo allenatore, nuovi attacchi, nuove idee.

Una curiosità, visto che quest'anno il numero 10 è libero ha pensato di cambiare il suo 16 e prenderlo lei?
“Non lo so, vediamo: è una sorpresa (sorpresa svelata subito dopo la fine della conferenza stampa, ndr)”.

© foto di Elena Rossin
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