Ventura: "Concentrarsi sull'obiettivo per raccogliere a maggio"
“Speriamo di non iniziare nel modo con il quale abbiamo concluso, c’è stata la sosta e abbiamo fatto l’analisi della prima parte del campionato e indubbiamente siamo andati abbastanza bene, anzi oltre le previsioni. Unico rammarico sono stati i punti che abbiamo lasciato per strada nelle partite con il Gubbio e il Modena che erano entrambe sconfitte evitabili, questo però non va ad intaccare un girone d’andata sopra le righe. Ora riprendiamo con la consapevolezza di dover affrontare le stesse difficoltà di quando siamo partiti ormai il campionato è iniziato, ma si deciderà fra marzo e aprile, quindi dobbiamo lavorare in modo da ritrovarci in quel periodo a poterci giocare le nostre carte. Di qui alla fine ogni partita sarà la fotocopia di quello che abbiamo detto in questi mesi, cioè in serie B non abbiamo mai la certezza di poter fare una partita tranne, come dissi in tempi non sospetti, in gare come quella con il Pescara, dove gli avversari giocano in modo aperto e per vincere e quindi si possono creare molte occasioni da gol perché si può attaccare, essendoci gli spazi per farlo dato il tipo di gioco che praticano gli abruzzesi; in tutte le altre partite sarà, come lo è stato, difficile assistere a spettacoli pirotecnici”.
“Domani con l’AlbinoLeffe, ma anche nella gara successiva con l’Ascoli, non ci saranno spazi e il problema è che ogni volta che si sbaglia si rischia di perdere e allora bisogna avere la propria identità, le conoscenze, la consapevolezza che se si vuole fare risultato bisogna volerlo con tutte le forze e ottenerlo attraverso l’applicazione, la concentrazione, la determinazione e la voglia, tutti concetti fondamentali che ci hanno più o meno accompagnato in questo girone d’andata. Poi c’è la variante del mercato e qui a Torino è molto sentito e se ne parla spesso. Lo dico oggi e non vorrei più ritornare sull’argomento, ho dichiarato pubblicamente e in maniera ufficiale che nessun giocatore verrà per integrare la rosa, tranne forse per un piccolo caso particolare che però è ancora da verificare, tutti gli altri se arriveranno dovranno essere migliori di quelli che già ci sono, oppure arriverà qualcuno in sostituzione di qualcun’altro che ha meno spazio e ha voglia di andare altrove a giocare con maggiore continuità. Quindi concettualmente non c’è bisogno di integrare la rosa, ma come in tutte le squadre di calcio se c’è la possibilità di migliorarla lo si fa. Il calciomercato è aperto, quindi si possono fare nomi più o meno fantasiosi, ma è inutile dire che si potrebbe prendere, faccio un esempio inventando, Franchini del Benevento partendo dal presupposto che Franchini non sia migliore di Stevanovic quindi ovviamente sarebbe un nome sbagliato da far circolare. Se invece si fa circolare il nome di Cerci, che è un giocatore di qualità, allora se ne può discutere; ovviamente il nome di Cerci l’ho fatto a caso e non è un obiettivo del Torino, non vorrei domani leggere che Ventura in conferenza stampa ha detto che vuole Cerci. Quindi la variabile del mercato significa che se si dice che al Torino arriveranno nove attaccanti chi è attualmente in rosa e ricopre quel ruolo può pensare che cosa sto a fare qua, in realtà non è così e speriamo che piano piano quando si parla di voler creare una maturità e una mentalità sia nell’ambiente sia all’interno della squadra non si tratti di sole parole, ma di concetti che vengono assimilati”.
“A scanso di equivoci dico che finora nessun giocatore ha chiesto di essere ceduto, ma presumo che se una squadra di serie A facesse delle proposte ad un nostro giocatore lui potrebbe accettare, perché è naturale per chiunque voler migliorare la propria condizione e giocare in A è meglio che farlo in B. Come è abbastanza scontato che un giocatore che finora ha giocato poco, faccio un altro esempio, Pagano che non gioca da sei mesi, se avesse l’opportunità di andare altrove ed essere titolare preferirebbe andarsene. Surraco spero che sarà un acquisto di gennaio perché finora non lo abbiamo mai avuto come anche Guberti”.
“Tornando a parlare della gara di domani, a causa dei problemi di alcuni giocatori D’Ambrosio e Di Cesare, con l’AlbinoLeffe in difesa le mie scelte saranno praticamente obbligate, giocheranno: Morello, Darmian, Glik, Ogbonna e Parisi. In porta gioca Morello perché ci sono delle gerarchie che vengono rispettate all’interno del gruppo e lui il primo anno che lo avevo al Pisa ha fatto bene e non deve essere giudicato per essere entrato a freddo, senza neppure potersi riscaldare, come è successo a Modena, ma per quello che sa fare, come ha dimostrato in passato, e che può fare. Mi spiace per l’infortunio di D’Ambrosio perché era in crescita notevole e si stava allenando bene, purtroppo è scivolato da solo. Darmian è stato fermo quasi due mesi, ma ha recuperato ed è un ragazzo giovane, quindi anche se non è ancora al top della forma può andare in campo. In questo inizio d’anno l’unico problema che abbiamo dovuto affrontare è stato lo stop a Suciu, inatteso e difficile da ipotizzare e dovremo fare delle valutazioni in merito, Sergiu si era ripreso dall’infortunio precedente e si stava allenando bene poi si è fatto male da solo facendo un allungo ed è impensabile che un ragazzo della sua età possa farsi male così. Per questo stiamo cercando di capire da dove deriva questo problema. Non so se questo ci obbligherà a fare una riflessione sul numero dei centrocampisti, ma prima di farla bisogna stabilire quanto tempo ci vorrà per recuperare Suciu. L’AlbinoLeffe è una formazione che ha messo in difficoltà una marea di squadre che l’hanno affrontata e se noi sbagliamo l’approccio e l’interpretazione rischiamo di non raccogliere nulla e di fare una gran brutta figura. Noi dobbiamo concentrarci sull’obiettivo che è quello di riprendere la marcia interrotta a Modena e continuare a seminare in modo da raccogliere a maggio e centrare l’obiettivo. Abbiamo vinto a Genova con la Sampdoria che non era quella della classifica attuale, abbiamo vinto con la Nocerina contro una squadra che in quel momento secondo me stava facendo il miglior calcio della categoria, mentre abbiamo perso a Gubbio contro una formazione che non aveva mai vinto e abbiamo perso a Modena con chi sulla carta è fra le squadre peggiori, questo per dire che il problema non è chi si incontra o dove lo si incontra, ma chi si è e con quale determinazione si fanno le cose”.
“Antenucci è un attaccante e rimane tale, ha giocato da esterno perché purtroppo eravamo in emergenza anche perché ha più sostanza, fisicamente e tecnicamente, lui di un ragazzo del ‘92. Finita l’emergenza rientra nel novero delle punte e noi abbiamo Bianchi, Ebagua, Antenucci e Sgrigna e ruotano un po’ a turno e a seconda anche della condizione fisica di ognuno. Vorrei spiegare la mia visione delle situazioni, cosa che ho fatto anche con Bianchi: lui lo scorso anno a quest’epoca aveva realizzato, se non ricordo male, dieci gol mentre quest’anno ne ha messi a segno cinque, ma di questi cinque tre sono stati nelle partite con Vicenza, Sampdoria e Juve Stabia, tutte gare vinte proprio grazie ai quei gol e se abbiamo il primato in classifica lo dobbiamo anche ai suoi gol, questo per sottolineare il valore che hanno avuto. Quindi non parliamo dei gol di Tizio o di Caio, ma della posizione in classifica che abbiamo. Nelle ultime due gare abbiamo scialacquato, ma siamo stati la miglior difesa in Europa questo perché anche gli attaccanti hanno fatto un gran lavoro e se una punta fa gol decisivi per la classifica e partecipa anche alla costruzione della miglior difesa d’Europa allora è evidente che debba essere gratificata da questo e non dire che è dispiaciuto per non aver fatto più gol. Questo è il modo di vedere le cose e di costruire la mentalità all’interno di un gruppo e di costruire lo zoccolo duro per poter edificare il domani, se non si ragiona in questo modo si continua a costruire delle palafitte che al primo soffio di vento crollano e poi tutti a dire che è crollato tutto”.
“Premesso che c’è differenza fra chi ha messo in atto comportamenti illeciti e chi viene citato durante degli interrogatori, e alle citazioni devono far seguito dei riscontri, chi ha commesso illeciti è giusto che paghi in maniera da essere d’esempio per tutti. Chi si vende una partita deve essere squalificato a vita e deve essere radiato perché non può più far parte del mondo del calcio e dello sport. E’ chiaro che Parisi non è contento che il suo nome sia stato tirato in ballo, ma da quello che si è letto è stata l’unica partita che si è cercato di comprare, ma la risposta è stata che i giocatori non erano disposti a venderla, questo sempre che sia vero quello che è stato detto. Il pubblico di Torino mi ha colpito quando dopo che vi erano state delle critiche a Coppola la Maratona gli ha tributato un applauso per sottolineare delle belle parate, questo perché i tifosi hanno capito, ecco se domani quando entra Parisi ci fosse un applauso per far capire che nei suoi confronti non c’è nessuna pregiudiziale questo sarebbe un altro gesto da grande tifoseria, non sto chiedendo un applauso per Parisi, ma sarebbe bello”.