Ventura: "Con l'AlbinoLeffe due punti persi"

Il pareggio con il quale il Torino ha iniziato il 2012 non soddisfa appieno l’allenatore perché in più occasioni le azioni non sono state finalizzate. Ventura è soddisfatto per le tante occasioni da gol create. L’espulsione di Ebagua era da evitare come quella di Iori. Il Torino deve pensare a fare calcio ed esportare l’immagine di una squadra che fa calcio propositivo ed essere al di sopra delle decisioni avverse. La squadra deve sentirsi orgogliosa per aver mascherato situazioni difficili dovute agli infortuni.
Dal suo punto di vista un punto guadagnato o due punti persi con l’AlbinoLeffe?
“Devo dire due punti persi, perché obiettivamente analizzando la partita con un pizzico di equilibrio nel primo tempo abbiamo fatto un errore con i due centrali e poi la palla è stata rimpallata da Morello; nella ripresa c’è stata la punizione figlia dell’espulsione e gli avversari non sono neanche mai entrati nell’area di rigore, quindi diventa già difficile parlare di punto guadagnato. Sono due punti persi perché se si va ad analizzare abbiamo creato molte situazioni da gol e quando parlo di situazioni da gol non intendo il gol sbagliato da un metro o sulla linea o il palo centrato o palle che escono di un soffio, parlo di tutte quelle azioni che non sono state finalizzate, basta ricordare il quattro contro due di Ogbonna con palla a Verdi e la palla che Iori ha voluto cercare di verticalizzare mentre bastava allargare per trovarsi soli davanti al portiere. Abbiamo avuto una marea di situazioni che potevano essere sfruttate e quando si crea così tanto e non si fa gol sono contento per quanto fatto, ma non lo sono per quanto non realizzato e per non aver portato a casa il risultato. Così come non sono contento dell’errore che abbiamo fatto sull’espulsione perché non si deve mai rinculare, ma si deve fermare l’azione se non si è in vantaggio, così come non sono contento dell’errore di Ebagua motivo dell’espulsione. Io non parlo mai degli arbitri, possono fare bene e possono fare male, ma noi siamo il Torino e dobbiamo pensare a fare calcio ed esportare un’immagine di una squadra che fa calcio propositivo ed è al di sopra delle decisioni avverse e non si attacca a questi episodi, perché se noi avessimo buttato dentro la palla tutti questi discorsi non si farebbero, infatti con il Pescara c’era un rigore e un’espulsione clamorosa per noi e un gol per loro che non sono stati visti, ma essendo finita quattro a due passa tutto nel dimenticatoio; quindi a volte il risultato determina il giudizio e fa vedere negativo quello che in realtà è positivo e viceversa. Io credo che con l’AlbinoLeffe sia stata fatta una buona partita e abbiamo creato di più in casa, a parte con il Pescara, rispetto a tutte le altre partite e siamo “colpevoli” per non averla buttata dentro. Questo vuol dire che se abbiamo creato molto siamo sulla buona strada e se non l’abbiamo buttata dentro vuol dire che dobbiamo ancora migliorare e lavorare. Però, ripeto, lo spirito era giusto, l’approccio giusto, il dispiacere dopo la partita era quello giusto, quindi vuol dire che ci sono i presupposti per continuare. Poi è chiaro che forse ha ragione chi pensava che noi abbiamo avuto due settimane fa, dopo Padova, se ci fosse stata un po’ più di correttezza in generale, l’opportunità di dare uno strattone alla classifica. Oggi lo strattone non c’è stato quindi oggi inizia il nostro campionato che è completamente diverso rispetto a quello del girone di andata, perché i punti sono molto più pesanti e per certe squadre un punto significa vivere o morire e quindi troveremo difficoltà di gran lunga maggiori e sarà difficile fare filotti positivi e se lo faremo saremo bravi. Il campionato dovremo sudarcelo fino alla fine se vorremo sperare di portarlo a casa e incontreremo delle difficoltà, ci saranno delle vittorie, ma anche delle sconfitte perché il calcio è questo. Attraverso il lavoro e l’incremento delle nostre esperienze sul campo cercheremo di risolvere i problemi che incontreremo”.
A proposito di lavoro, esperienze e crescita quando si farà l’ultimo salto di qualità per riuscire a finalizzare quello che si produce dalla propria area di rigore fino al limite di quella avversaria?
“Queste sono quelle domande che non hanno risposta, nel senso che si mette in condizione il giocatore di fare gol poi ci sono dei momenti in cui il calciatore si gira e tira e la palla s’infila all’incrocio e poi lo stesso giocatore da tre metri sbaglia il gol già fatto. Sono momenti, non è questo il problema. Il problema è creare le occasioni da gol perché se non lo si fa diventa obiettivamente difficile in quanto non abbiamo tanti giocatori che possono inventarsi il gol da soli, noi abbiamo tanti giocatori che partecipando possono creare le situazioni e a turno speriamo che ci sia quello che la butta dentro. Io non mi stresserei più di tanto su questo, poi è chiaro che quando non si vince c’è il rammarico e si vedono le cose in maniera più negativa. L’espulsione di Ebagua era da evitare nella maniera più assoluta e anche quella di Iori perché è stato fatto un errore tecnico, però per il resto abbiamo creato tanto e se fossimo riusciti a sbloccare il risultato forse avremmo fatto anche altri gol”.
Lei ha sempre detto di non cedere ai trionfalismi, ma forse ci si è illusi che le assenze per gli infortuni non pesassero più di tanto e invece forse alla lunga si fanno sentire e i giovani in quanto tali rendono un po’ a corrente alternata.
“I giovani beati loro sono tali ed è anche giusto che paghino un po’ di pegno, ma stanno facendo esperienza sul campo. Quando dico che questa squadra deve essere orgogliosa di quello che ha fatto fino ad oggi lo dico non per dare una “slinguazzata”, ma perché in alcune partite eravamo in diciotto contati e siamo riusciti ugualmente a rimanere sempre in vetta. Siamo partiti con Guberti e Surraco che dovevano fare gli esterni e praticamente non abbiamo mai avuto nessuno dei due. Surraco lo sto facendo giocare un po’ per fargli mettere minuti nelle gambe, in realtà non giocando mai è anche difficile per lui essere al top della forma. Questa squadra è stata bravissima a mascherare una marea di situazioni, mentre da altre parti per molto meno fanno piagnistei continui, invece noi in silenzio abbiamo proseguito: ecco perché devono sentirsi orgogliosi di quello che hanno fatto. Però è evidente che quello che è stato fatto non è sufficiente per avere delle certezze e dobbiamo continuare e avere la stessa voglia, la stessa umiltà e lo stesso desiderio di crescere e le somme verranno tirate alla fine e le sentenze le darà il campo, il resto sono solo parole”.
Sgrigna oggi si è scaldato a lungo, forse l’espulsione di Iori ha scombinato i suoi piani?
“Stavo per farlo entrare perché, secondo me, questa era la partita adatta a lui. Lo avrei fatto entrare già all’inizio del secondo tempo, ma volevo vedere come si sarebbe disposta l’AlbinoLeffe in inferiorità numerica, quando l’ho chiamato per farlo entrare c’è stata l’espulsione di Iori e ho dovuto decidere diversamente, era decisamente la partita perfetta per sfruttare le sue caratteristiche, però gli episodi alle volte cambiano le situazioni”.
Con l’Ascoli dovrà fare a meno di Iori che è forse l’unico giocatore che non ha un sostituto perché è quello che fa girare la palla meglio di tutti. Toccherà a Vives?
“Se non succede niente sicuramente Vives dovrà essere in campo, anche questo fa parte del gioco. Manca Iori e giocheranno altri che non vedono l’ora come De Feudis che avrà una rabbia e una voglia incredibile e sono convinto che farà benissimo, non c’è nessun problema”.